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3 Gennaio 2025L’inaugurazione al Teatro Comunale di Lamporecchio per la nuova stagione è per sabato 25 gennaio alle ore 21 con Vladimir Luxuria, protagonista di PRINCESA, l’intenso testo di Fabrizio Coniglio, che cura anche la regia, tratto dalla storia vera di Fernanda Farias De Albuquerque. Princesa, infatti, non è solo il titolo di una famosa canzone di Fabrizio De André, come molti ricorderanno, ma una persona realmente esistita, un ragazzino che non si riconosce nel suo corpo e che, fin dalla piccola età, decide che vuole essere una ragazza. Il suo viaggio, difficile e disperato, iniziato in un piccolo paese agricolo del Brasile, lo porterà nelle grandi metropoli sudamericane ed anche europee, alla ricerca di un’identità sessuale emotiva. Il regista Fabrizio Coniglio ci racconta le sue impressioni: “Vladimir Luxuria regalerà le emozioni e le malinconie di ‘Princesa’ che ha purtroppo vissuto anche lei sulla sua pelle. Sarà in tutto e per tutto una interpretazione, che potremmo definire neorealista, in cui lo spettatore non vivrà uno scollamento tra l’interprete e la storia”. Vladimir Luxuria, famosa attivista, nonché scrittrice, cantante ed anche drammaturga, aggiunge un potente tassello, con questa toccante rappresentazione teatrale, alla sua brillante carriera, dopo aver affrontato opere di autori della caratura di Patroni Griffi e Albertazzi.
Così con il 2025 anche l’accogliente sala del Teatro Comunale di Lamporecchio riapre le porte per la Stagione Teatrale, promossa e organizzata dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con Fondazione Teatri di Pistoia. Cinque appuntamenti, uno in più della passata stagione, per un cartellone messo a punto con l’obiettivo di intercettare ed appassionare una fascia sempre più ampia di pubblico, perchè il teatro è vita. Dal 25 gennaio all’11 aprile, un parterre di interpreti di livello, molto conosciuti anche al grande pubblico e a proprio agio tra teatro, cinema e tv, sarà protagonista di una programmazione varia e articolata, che vedrà testi di grande intensità e commedie brillanti, con spazio anche alla musica: dopo Vladimir Luxuria, ci saranno Anna Meacci, Daniela Morozzi, Chiara Riondino (autrice anche delle musiche originali), che presentano domenica 9 febbraio dirette da Matteo Marsan, ‘PICCOLE DONNE CRESCONO?’, testo brillante e commovente, a tratti parodistico e irriverente (di cui firmano la drammaturgia), tornano a confrontarsi con le molte dimensioni dell’identità femminile, affrontando un classico mondiale della letteratura dell’800, scritto da Louisa May Alcott. Le sorelle March, protagoniste del romanzo, rappresentano da sempre “l’incessante lotta anche interiore per trasformare la femminilità in qualcosa di meno piccolo”. Esattamente come noi, ancora oggi. Con ‘BASTA POCO’, domenica 9 marzo (ore 21), Antonio Cornacchione firma una farsa divertente ma ruvida, politicamente scorretta, con alcuni echi del periodo più ‘comicamente impegnato’ del teatro dell’immenso Dario Fo, affiancato in scena da un istrionico Pino Quartullo e dalla verve di Alessandra Faiella, per la regia di Marco Rampoldi. Palmiro vive in un appartamento popolare di proprietà della Regione, intestato ai genitori deceduti da alcuni anni, pur non avendone diritto. Per non pagare il TFR alla sua unica dipendente, una donna ungherese della quale è segretamente innamorato, le offre la convivenza, ma, quando riceve lo sfratto e l’appartamento viene assegnato ad una famiglia di origini rom, si trova così al centro di una disputa politica. Una diatriba per una simpatica canaglia!
Segue poi il programma con due grandi attori del nostro panorama teatrale, Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo, sono i protagonisti dello spettacolo, in scena domenica 23 marzo (ore 21), I DUE PAPI di Anthony McCarten (ricordiamo il film del 2019, con Jonathan Price e Anthony Hopkins), proposto ora nella traduzione di Edoardo Erba e diretto da Giancarlo Nicoletti (Premio Nazionale “Franco Enriquez 2023” per la miglior regia). Al loro fianco Anna Teresa Rossini e Ira Fronten, Alessandro Giova. Dieci anni fa, Benedetto XVI, Papa Ratzinger, sbalordiva il mondo con le sue dimissioni, inaspettate e repentine, le prime dopo più di sette secoli. Cosa ha spinto il più tradizionalista dei Papi alla rinuncia e a consegnare la cattedra di Pietro al radicale ed empatico cardinale argentino? Lo spettacolo, accolto come ‘un lavoro strepitoso’ al suo debutto al Festival di Borgio Verezzi (SV), unisce documento storico, humor e dramma e, al centro di tutto, una domanda senza tempo: quando si è in crisi, bisogna seguire le regole o la propria coscienza?
L’idea che le donne siano state considerate, per secoli, ‘fisiologicamente deficienti’ può suggerirci qualcosa? Mette in scena questa domanda lo spettacolo, l’ultimo, con Veronica Pivetti, che chiude la Stagione del Teatro di Lamporecchio, venerdì 11 aprile (ore 21), ‘L’INFERIORITÀ MENTALE DELLA DONNA’, un evergreen del pensiero reazionario tra musica e parole di Giovanna Gra, liberamente ispirato all’omonimo trattato, scritto nel 1900, da Paul Julius Moebius, assistente nella sezione di neurologia di Lipsia. La regia è di Gra&Mmamor. Veronica Pivetti, ironica ed effervescente protagonista, moderna Mary Shelley ci racconta, grazie a bizzarre teorie della scienza e della medicina, l’unico, vero, orrorifico Frankenstein della storia moderna: la donna. Ad accompagnarla sul palco il musicista Anselmo Luisi che, insieme all’attrice, eseguirà canzoni vecchie e nuove ispirate alla figura femminile, con gli arrangiamenti di Alessandro Nidi.
Dal 25 gennaio i biglietti degli spettacoli si potranno acquistare anche alla biglietteria del Teatro Manzoni di Pistoia (0573 991609). Prezzi abbonamenti da 49 a 76 euro; prezzi biglietti da 11 a 19 euro. Riduzioni e agevolazioni sono previste per Ultra65, Under30, abbonati Stagioni Teatri di Pistoia, soci Coop e Unicoop Firenze.
Bruno Grillo