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22 Dicembre 2024Sandro Veronesi alla Giunti Odeon di Firenze
23 Dicembre 2024La scoperta di Guglielmo Marconi fu dapprima presa in secondo piano, non avendone ben compresa la portata. Potremmo anche dire che fu snobbata da una parte della scienza che non vedeva di buon occhio l’ingerenza di un “ non colto “ nel gotha degli inventori.
Tuttavia, con il passare del tempo, tutti i nodi vennero al pettine e quando i primi segnali, che si potettero rilevare da una distanza di 100 metri, passarono a due chilometri, nove e successivamente quattordici, le cose cambiarono radicalmente. Secondo la biografia “Marconi mio padre” di Degna Marconi Paresce, Marconi affermò che la sua vita non sarebbe più stata calma. E su questo aveva proprio ragione. La stampa, italiana e non, cominciò ad occuparsi di lui e dei suoi successi. Fu letteralmente inondato di corrispondenza, non solo dall’Italia ma anche dagli altri paesi d’Europa, dall’America e perfino dal Giappone.
Parallelamente ai risultati, il suo fascino fece una grande presa. Buon parte delle lettere ricevute erano scritte da donne con riflessioni e tipologie di richieste tra le più strane. Basti pensare che una di loro gli scrisse evidenziando che le sue onde elettromagnetiche le facevano venire il formicolio ai piedi.
Guglielmo non si fece in alcun modo condizionare da questa messe di consensi ed interessi e continuò per la sua strada.
Molte lettere contenevano proposte economiche, alcune delle quali molto lusinghiere, considerata anche l’età di Guglielmo. Tra le più serie spiccava l’offerta di un’importante banca di Milano di trecentomila lire per l’acquisizione dei diritti della sua invenzione. Tanto per essere più chiari, riportati ad oggi solo per l’effetto della svalutazione, sarebbero più di un milione e mezzo di euro. Il padre Giuseppe, lusingato per il figlio, ma anche abbagliato dall’offerta, consigliò a Guglielmo di accettare e di acquistare villa Banzi, confinante con villa Griffone a Pontecchio, già residenza dei Marconi. Per sua fortuna il figlio rifiutò, essendo convinto che ne avrebbe tratto maggiore utilità. Ed aveva proprio ragione.
Umberto Alunni