In uscita THE BRIDGE, il ponte musicale che unisce epoche, suoni e anime artistiche da ogni angolo del mondo
8 Dicembre 2024Alla Shazar Gallery di Napoli l’artista Gianfranco De Angelis: Pattern Community
9 Dicembre 2024Nel ridente e vivace borgo di Peccioli, piccolo comune, collocato lungo la direttrice che da Volterra porta a Pisa, tre giorni di attività culturali, incontri, libri e dibattiti di elevato spessore; Peccioli importante anche dal punto di vista archeologico, riesce a amalgamare fascino medievale e concettualità di arte contemporanea, nel 2024 è stato nominato ‘borgo più bello d’Italia’. A Natale Libri per Te rassegna letteraria che ha visto coinvolte le principali librerie pisane, si è conclusa Domenica 8 Dicembre riscuotendo elevato successo di pubblico, numerose infatti sono state le presenze e le persone interessate; la cittadina ha fatto da scenario e gli incontri si sono svolti in Palazzo senza tempo, Palazzo dei Pescatori e Galleria dei Giganti. Spesso registrato il tutto esaurito.
Il famoso scrittore e docente universitario Antonio Scurati intervistato dal giornalista Stefano Nazzi ha presentato il suo libro da poco uscito L’ora del destino, Bompiani, ultimo della quadrilogia sul fascismo e Mussolini, l’8 Dicembre alla moderna, capiente e ben strutturata Galleria dei Giganti, presente un pubblico numerosissimo e partecipe. Alla domanda di Nazzi chi era Mussolini, Scurati lo descrive come grande improvvisatore, seduttore di masse e di donne, i suoi uomini violentavano l’Italia, lui la seduceva, era un giornalista venuto dal nulla, viveva di istinti, non razionale, approssimativo, bugiardo, mentitore, misogino, maschilista, conduce l’Italia in guerra, senza sapere cosa fosse una guerra, non ebbe mai compassione del suo popolo, aveva intuito, capacità di annusare l’aria dove tirava il vento, non aveva principi, né strategie, né idee, tra le sue tante citazioni, emerge Io sono l’Uomo del dopo. Dichiara Scurati di aver evitato di descrivere il Duce con una forma caricaturale, ridicola o grottesca, come molti hanno fatto; Mussolini aveva intelligenza politica e il Fascismo è stata una tragedia non una commedia.
Nazzi cita il finale della guerra, quando l’intuito del dittatore non funziona più; Scurati afferma che Mussolini pensava che la guerra fosse quasi finita nel ‘40, darà ordini confusi, folli, i suoi generali lo assecondano, era rapito dalla personalità di Hitler; Mussolini di guerra non sapeva nulla, non leggeva i dossier, Hitler di guerra sapeva tutto, i particolari, i dettagli tecnici, Mussolini pensava di giocarlo sul tavolo della politica. Gli incontri tra Hitler e Mussolini: il primo faceva monologhi di due o tre ore, parlando di ideologia, aspetti tecnici della guerra, il secondo taceva e combatteva contro il sonno. Hitler è antisemita convinto, Mussolini antisemita per convenienza.
Appena viene a sapere che Hitler dichiara guerra all’Unione Sovietica, estremamente preparata dal punto di vista bellico, Mussolini scrive a Hitler: fammi stare al tuo fianco; Hitler risponde: Stai a casa, non hai attrezzature. Mussolini manderà ugualmente i nostri giovani a morire e uccidere. Aggressori e sconfitti.
L’incontro con un pubblico sempre più attento e partecipe continua ricordando le atrocità che Rodolfo Graziani, figura di spicco del Fascismo, criminale e vigliacco, ha fatto in Etiopia e nelle guerre coloniali, i numerosi massacri e le carneficine a volte inutili.
Afferma Antonio Scurati che da ragazzo non pensava che avrebbe scritto su Mussolini e arriva a scrivere su questo dittatore, partendo dagli antifascisti; nel suo libro non ci sono personaggi fittizi o discorso indiretto libero che riporti i pensieri dei personaggi, ma ci sono i documenti reali; termina l’incontro dicendo che dopo la prima guerra mondiale c’erano troppi problemi, la spagnola, il carovita, la vittoria mutilata, arriva l’uomo del popolo, con accento romagnolo e dice che la realtà non è così complessa come questi intellettuali dicono, c’è un unico problema, il nemico, i socialisti, lo straniero. La paura, l’odio, l’odio euforizza. Gli italiani lo hanno seguito.
Simona Priami