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7 Novembre 2024‘L’Egitto a Firenze e percorsi dell’egittomania in Toscana’ è il titolo della giornata di studi che si terrà venerdì 8 novembre, a partire dalle 9, all’auditorium ‘Spadolini’ di palazzo del Pegaso. L’iniziativa, che rientra in una due giorni dedicata alla scoperta di Firenze e della Toscana affascinate dall’Egitto, principalmente nella fase storica – nel primo Ottocento – in cui una vera e propria ‘esplosione di gusto’ coinvolse l’intera Europa, a seguito della campagna napoleonica in Egitto, è stata presentata oggi, mercoledì 6 novembre, a palazzo del Pegaso. È intervenuta la presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale, Cristina Giachi, con Federico Contardi, ricercatore di Egittologia all’Università di Firenze, e Francesca Fiorelli Malesci, storica dell’arte.
In tutta la Toscana, e a Firenze in particolare, si moltiplicarono le decorazioni ‘egittizzanti’ in residenze, giardini, statue, arredi, sotto l’ispirazione di motivi e soggetti ammirati sui cimeli della terra del Nilo che, giungendo in Europa via Livorno, andavano a costituire il nucleo delle principali collezioni egizie (Firenze, Torino, Parigi, Berlino, Londra). Nel convegno, egittologi e storici dell’arte illustreranno aspetti specifici e significativi del diffondersi del gusto per la riproduzione degli stilemi dell’arte dell’antico Egitto in ogni ambito del vivere quotidiano. La seconda giornata dell’iniziativa, sabato 9 novembre a partire dalle 10.30, sarà riservata invece a una visita guidata, curata da Ilaria Cariddi, alla sezione del Museo archeologico nazionale di Firenze dedicata all’Egitto.
“Questo convegno non è soltanto una proposta scientifica su una disciplina molto radicata nel nostro territorio, ma è anche sperimentazione. S’incontrano due tradizioni di studi molto importanti e incardinate nella nostra identità culturale: la storia dell’arte e l’egittologia – dice Cristina Giachi –. Sull’Egitto, Firenze vanta uno dei musei archeologici più importanti d’Italia. Competenze scientifiche, sguardi e prospettive a confronto sulla storia antica e su ciò che ha saputo suscitare nella rappresentazione artistica: quando le istituzioni si occupano del confronto culturale a questo livello, svolgono al meglio il loro lavoro”.
La giornata di studi dell’8 novembre è curata da Federico Contardi, Francesca Fiorelli Malesci e Gabriella Messeri. Si aprirà con i saluti del presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, di Cristina Giachi e di Paolo Liverani, direttore del Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo (Sagas) dell’Università degli Studi di Firenze. Seguiranno gli interventi, coordinati dalla storica dell’arte Francesca Fiorelli Malesci e dalla papirologa Gabriella Messeri (Università degli Studi di Napoli Federico II).
Il programma proseguirà con gli interventi di Federico Contardi, Gloria Rosati e Giovanni Cipriani (entrambi dell’Università di Firenze). Seguiranno quindi le relazioni delle storiche dell’arte Silvia Mascalchi e Nicoletta Lepri. Chiuderà la prima sessione dei lavori Maria Cristina Guidotti (Museo Archeologico di Firenze – Sezione Museo Egizio). Nel pomeriggio, gli interventi di Claudio Paolini (direttore scientifico Fondazione Longhi Firenze); Ilaria Cariddi (Università degli Studi di Firenze) e della storica dell’arte Francesca Petrucci. In chiusura, Oliva Rucellai (capo conservatrice del Museo Ginori), Carlo Sisi (presidente dell’Accademia di Belle Arti Firenze) e Emanuela Sesti (FAF Toscana – Fondazione Alinari per la Fotografia).
“In Toscana, all’affacciarsi dell’Ottocento, il mondo egizio è una realtà storica, antiquaria ed estetica, che condiziona la decorazione, l’arredamento, il gusto, financo le esequie reali”, spiega Francesca Fiorelli Malesci. “Il panorama che l’incontro fiorentino disegna, in un dialogo fra egittologi e storici, si compone di episodi legati alle arti figurative, alla musica e all’artigianato artistico, dimostrando con efficacia come l’egittomania in Toscana si presenti come un fenomeno di notevole valenza culturale e di ampia diffusione. Il vento, il sole e le sabbie d’Egitto – come nel 1828-’29 la Spedizione franco-toscana lungo il Nilo – attraversano la regione, come già tutta l’Europa. Firenze, Livorno, Pisa, Lucca, fino all’Isola d’Elba, sono permeate dal fiorire dell’egittomania”.
“Metteremo in luce come è stata recepita l’antica civiltà faraonica da parte della scena culturale fiorentina e toscana nel XIX secolo – dichiara Federico Contardi –. Quell’attenzione affonda le sue radici nei secoli precedenti. Già dal XVII secolo si osserva un interesse collezionistico verso le antichità faraoniche: i Medici, ma anche le stesse famiglie patrizie locali includevano opere egizie tra le loro collezioni. In questo senso è da riconoscere a Firenze un ruolo di primissimo piano nel tentativo di comprensione dell’antica civiltà faraonica, in epoche molto anteriori alla nascita dell’egittologia moderna».
L’iniziativa si tiene con il patrocinio di Consiglio Regionale della Toscana, Università degli Studi di Firenze-Dipartimento Sagas, Istituto Papirologico “Girolamo Vitelli”, Istituto Italiano per la Civiltà Egizia.
Comunicato Stampa Consiglio regionale della Toscana