“Ballando sulla mia tomba” di Andrea Vignoli nella recensione di Maurizio Gori

Andrea Vignoli, alla sua prima esperienza come autore con “Ballando sulla mia tomba”, accompagna il lettore nella storia dura e tormentata di Giulio Torre, soprannominato Volpe, ambientata in una non precisata provincia italiana.

Una storia criminale, fatta di sofferenza, occasioni mancate e la scelta di una vita fuori dalla legalità, in un percorso che porterà il protagonista, sempre più, in una quotidianità di episodi di violenza e azioni criminali.

Spaccio e uso di cocaina, insieme ad alcuni amici e compagni di vita, li portano a costituire una organizzazione criminale denominata la Testa del Serpente. Relazioni, equilibri e scontri con altre organizzazioni criminali scandiscono le pagine del libro.

La storia di Giulio Torre è anche quella di amicizie forti, tali da affrontare la detenzione al posto del compagno criminale; ma è anche un percorso illuminato da un amore profondo con Eleonora, prima la sua ragazza, poi moglie e madre della figlia Enrica.

Un cammino di vita, dove Giulio arriva a leggere profondamente dentro sé stesso, grazie a singolari personaggi che incontra e che lo portano ad avere una nuova visione della sua esperienza e del suo futuro.

Un romanzo incalzante, raccontato in prima persona dal protagonista, coinvolgente, dove il lettore diventa attento spettatore delle vicende narrate.

Andrea Vignoli, attraverso la piattaforma web Bookabook, dopo una prima selezione, ha superato l’obiettivo del sostegno dei lettori ed adesso il suo progetto diventerà un libro di carta stampata e che può essere prenotato già da adesso.

Un sogno che diventa realtà.

Recensione di Maurizio Gori