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12 Settembre 2024Quella che si è conclusa sabato scorso 9 settembre 2024, l’81° edizione del Festival del Cinema di Venezia, non è certamente la più memorabile, sia per i film presentati nel Concorso Ufficiale (alcuni ottimi ma senza nessun colpo di fulmine), sia per l’assenza di sussulti di qualsiasi tipo.
Quello che però si può dire, facendo nostre le parole del direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera è che “da anni non vedevamo così tante star” e con esso il fascino intramontabile del tappeto rosso.
Un fascino che però non si racchiude soltanto nel vedere, quotidianamente durante il Festival, grandi nomi del Cinema contemporaneo sfilare lungo il tappeto che li conduce all’ingresso della Sala Grande, ma anche nel più mascherato desiderio di poterci camminare sopra a propria volta, magari fotografati come delle vere e proprie star. Succede così che decine (anzi, centinaia) di persone durante la settimana e mezzo di durata si vestano di tutto punto solamente per scattare una foto dalla strada nel punto più vicino possibile al tappeto rosso, in modo da sentirsi a loro volta un po’ protagonisti.
Ma la vera suggestione è provocata da un aspetto ancora più sottile e crudele. Se infatti è estremamente semplice poter sbarcare come i grandi vip del Cinema all’approdo dell’Hotel Excelsior, cuore industriale del Festival, con “appena” 190 euro che garantiscono il viaggio in motoscafo, partendo dalla Stazione di Venezia Santa Lucia, non ci sono cifre al mondo che permettono di sfilare sul tappeto rosso, dove si accede solamente su invito.
Così quel “luogo”, sia fisicamente estremamente vicino ma al tempo stesso lontanissimo, continua a produrre un fascino che va al di là della riuscita o meno di un’edizione piuttosto che un’altra e che esattamente come il Cinema sul grande schermo è destinato a restare intramontabile.
Stefano Cavalli