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26 Maggio 2024Presso l’Auditorium Terzani di Pistoia, giovedì 23 maggio dalle ore 9 alle ore 12, in occasione dell’anniversario della strage di Capaci, l’organizzazione Fiori Marziali ha presentato l’incontro con gli studenti delle scuole superiori della città dal titolo: “Il rapporto tra bullismo e mafia, le arti marziali come educazione alla legalità”.
Al confronto hanno partecipato il sindaco Alessandro Tomasi, l’assessore all’educazione e formazione Benedetta Menichelli, il Presidente della Fondazione Caponnetto di Firenze Salvatore Calleri, il Consigliere della medesima associazione Renato Scalia, il Questore di Pistoia Dott. Marco Dalpiaz e il responsabile del progetto Riccardo Secchi. La moderazione del dibattito era affidata a Maurizio Gori.
Dopo i doverosi saluti del sindaco e dell’assessore che hanno ricordato il tragico giorno della strage di Capaci è intervenuto Riccardo Secchi: “Fiori Marziali è un’organizzazione che promuove le arti marziali e lo sport. Praticare arti marziali è qualcosa di formativo che può essere utile nella vita di tutti i giorni e nel percorso di crescita dei nostri ragazzi. Soprattutto ci aiuta a capire e fare nostri valori come fratellanza e amicizia, contribuendo all’inserimento degli individui nella società e nella vita in comune.”
“La strage di Capaci del 23 maggio 1992 – ha ricordato Salvatore Calleri – è il momento più triste della nostra storia recente e deve rimanere nella nostra memoria per ricordarci cos’è il male.
Le arti marziali possono essere molto utili sotto diversi aspetti, contribuiscono a darti una disciplina e la voglia di combattere contro le ingiustizie, questo le lega dunque anche alla lotta alla mafia. Ma più semplicemente ci portano a reagire contro il bullismo indirizzandoci, contemporaneamente, verso la possibilità di recuperare, attraverso appositi percorsi, chi ha sbagliato.”
Molto sentita la testimonianza personale del Questore di Pistoia Dott. Marco Dalpiaz che ha raccontato la sua esperienza formativa, in età giovanile, avvenuta grazie alla pratica delle arti marziali.
“Le arti marziali mi hanno insegnato molto – ha proseguito sullo stesso binario Renato Scalia – soprattutto mi hanno dato la speranza di poter cambiare le cose brutte che vedevo attorno e il coraggio di affrontare le difficoltà per sconfiggere la mafia, il nostro nemico interno. La cultura della legalità che ti insegnano le palestre dove si praticano questi sport è insostituibile, necessaria spesso per togliere tanti giovani, che rischiano di perdersi, dalla strada.”
Infine, molto significative sono state le testimonianze dei ragazzi, i quali hanno raccontato le loro esperienze di difficoltà sociale e il contatto con il bullismo, confrontandosi con i relatori. Un momento di condivisione collettiva che ha emozionato tutti, a dimostrazione che si possono affrontare veramente tutti assieme le difficoltà solo attraverso la rottura degli schemi e delle barriere precostituite.
Marco Gasperini