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14 Aprile 2024Inizia la collaborazione in Redazione con Valerio Pagni, fotografo toscano e internazionale. Il benvenuto tra noi con una intervista realizzata in esclusiva dalla caporedattrice Laura Filoni.
Intervista a Valerio Pagni fotografo sportivo e non solo.
“a undici anni, mentre tornavamo da pesca, mio babbo vide luccicare qualcosa su uno scoglio: era una Canon Canonet. Da quel momento iniziò la mia avventura nel mondo della fotografia”.
Così si racconta Valerio Pagni, fotografo professionista specializzato negli eventi sportivi.
Valerio, livornese, classe 1971, una carriera nella fotografia, esordi e inizi.
Nel 1998 si è iscritto al circolo fotografico CREC Piaggio di Pontedera, dove si è formato ed è cresciuto, grazie anche a soci come Luciano Maccheroni. Con loro ha partecipato a concorsi, mostre e alla vita del circolo. Ha pubblicato sette libri fotografici e ha collaborato con le sue immagini alla realizzazione di altrettanti libri per altri autori. Predilige le foto di sport e la fotografia umanista, per lui fotografare è una terapia. Lo fa stare bene.
Ciao Valerio, nella tua bio si legge che hai ricevuto diversi premi e alcune onorificenze, a quali sei più legato?
Essendo iscritto al Fiaf dal 2000 sono onorato di aver ricevuto da loro diverse onorificenze, tra cui AFI( artista fotografo italiano) , AFIAP(Artist de la Federation internationale de l’Art Photographique), IFI, EFIAF. Ma certamente quello a cui sono più legato è il premio ricevuto al concorso mondiale fotografico con la vittoria della coppa del mondo stampe FIAP in Norvegia 2017 con la nazionale fotografi, tema sport e disabilità.
Fotografia sportiva e fotografia in genere. Diverse?
La fotografia sportiva è particolarmente difficile perché prima devi conoscere lo sport che vai a fotografare e poi richiede una certa preparazione, oltre che all’attrezzatura giusta. Bisogna avere anche certe doti nel DNA altrimenti non si potranno avere buoni scatti!
La fotografia di ritratto, paesaggistica, dei viaggi, ti offre più possibilità più tempo per riflettere e per impostare lo scatto che si ritiene opportuno.
Quale è per te la tua foto più bella?
Immagini belle ne ho diverse, difficile scegliere la migliore, anche perché alcune sono di sport e altre di reportage. Poi ne ho una a cui sono legato perché il soggetto in questione è un mito: Alex Zanardi. Dopo l’incidente del giugno 2020 è andato incontro a gravi problemi di salute e mi sento in questa occasione di ricordare la sua carriera sportiva, magnifica, e di mandargli un grande augurio.
Progetti a breve?
L’ultimo progetto che ho realizzato si chiama Christal Meth, è un lavoro sulla metanfetamina in cristalli, frutto di una ricerca per il laboratorio fotografico con tema TOTM e TABU’. Il 20 aprile realizzerò un reportage sul World Vespa Days insieme ai miei compagni di foto-club. I primi di maggio, invece, sarò sul torrente Lima per catturare i momenti salienti della discesa dei Kayak, una gara nazionale.
Laura Filoni