Un’interprete e artista che ha segnato una generazione con la sua voce adamantina, potente, equilibrata e ben controllata, frutto di tecnica sopraffina oltre che di madre natura.
Assistere a un concerto di Giorgia oggi è un po’ come riassumere gli ultimi trent’anni di musica italiana, perché l’artista romana ha saputo attraversare il tempo e le mode innovando, rivoluzionando e sperimentando, rimanendo comunque sempre sé stessa, con quell’anima soul vero marchio di fabbrica del suo timbro vocale.

Giorgia -Torre del lago
Il concerto di venerdì scorso, in un luogo “sacro” per la musica classica come il Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago, è stato una celebrazione condivisa con i propri estimatori della carriera musicale di una stella. Un percorso artistico fatto di grandi successi, momenti complicati in tempi di cambiamento e rinascite artistiche spesso frutto ci collaborazioni importanti con autori e musicisti di primissimo livello.
Dopo i brillanti esordi e la fama vocale raggiunta grazie soprattutto al Festival di San Remo, con un successo che per un periodo ha raggiunto l’internazionalità, sono arrivati i momenti complicati in un panorama diverso in cui la cantante ha fatto evidentemente fatica a muoversi e riconoscersi. Negli ultimi anni, grazie alla maturità artistica raggiunta e alla consapevolezza del proprio spessore, Giorgia ha saputo collegare tutto il bello prodotto nei suoi dischi giungendo infine a strutturare, assieme alla propria band, questo concerto di rara bellezza dove ovviamente su tutto ancora una volta brilla la luce della sua voce, la voce della sua musica.
Non facile mettere assieme trent’anni di carriera e molti successi di vario genere collezionati. Chiaramente qualcosa è rimasto fuori. Ma gli appassionati che hanno riempito il suggestivo teatro all’aperto sul lago hanno potuto comunque godere di oltre un’ora e mezza di ottima musica, con nuovi arrangiamenti adattati perfettamente alle caratteristiche armoniche originali delle hit.
Serata unica in un contesto onirico trasversale nello spaziotempo.
Marco Gasperini

Giorgia – Torre del lago