Siete pronti a trasformarvi in poliziotti pazienti, determinati ma soprattutto ottimi enigmisti?
Se la vostra risposta è un sì, allora “La Mascella di Caino” è il libro giusto per voi, non proprio il classico libro da “sotto l’ombrellone”, ma sicuramente per passare serate d’estate diverse dal solito. Armatevi di forbici, per tagliare le pagine, elastici, puntine da disegno (senza dimenticarvi del Maestro Google) e trasformate la bella parete bianca del vostro salotto in un tabellone da veri detective.
Sei omicidi, sei assassini, sei vittime e cento pagine senza ordine, stampate alla rinfusa. “Cain’s Jawbone”, questo è il titolo originale del libro enigma, ovvero un puzzle game letterario in cui il lettore si trova a dover decifrare difficilissimi rompicapo, giochi di parole di ogni tipo, per arrivare alla soluzione finale, ovvero: scoprire chi ha ucciso chi, dove, quando, perché e qual è il movente.
Il libro è ovviamente costruito per depistare il solutore, infatti le cento pagine non hanno punteggiatura finale, non esistono né capi, né code, non è mai chiaro se il narratore sia un uomo, una donna o addirittura un oggetto (esiste anche questa teoria, ma non lasciatevi fuorviare). Praticamente non avete niente in mano.
La Mascella di Caino- libro
Era il 1934 quando il temibile Torquemada, pseudonimo di Edward Powys Mathers, un poeta, scrittore, traduttore ma soprattutto un abile enigmista e cruciverbista, un pioniere in questo settore (lavorava per il The Observer), decise di scrivere e torturare letteralmente i suoi seguaci. “The Torquemada Puzzle Book” era il nome in cui questo puzzle letterario era inserito e se, all’epoca, di tutti gli altri enigmi ne fu data soluzione, de “La Mascella di Caino” mai fu rivelata.
La cosa curiosa è che nacque come un concorso in cui il vincitore avrebbe ricevuto un premio di 15 Sterline. Nel 1935 solamente in due riuscirono nell’impresa ma solamente uno di loro ricevette la ricompensa, per il banalissimo motivo che la sua busta con all’interno la soluzione fu aperta per prima. Altri due abilissimi solutori sono riusciti nel tempo a decifrare il libro, nel 2016 e nel 2020, nonostante dal 1934 il libro sia stato ristampato solo in tempi più recenti. Quindi solo quattro persone al mondo erano e sono a conoscenza della soluzione, mai resa pubblica e, per i più furbi, non esiste nessuna possibilità che possiate trovarla nell’infinito e magico mondo del web.
L’idea di una nuova riedizione nel 2019 nasce da un curioso aneddoto con protagonisti un donatore sconosciuto, la biblioteca Laurence Stern Trust e Patrick Wildgust. Quest’ultimo, oltre ad essere uno dei quattro solutori al mondo del libro, è stato la scintilla che ha riportato alla ristampa de “La Mascella di Caino” attraverso un crowdfunding indetto da Unbound (una casa editrice inglese). Ripubblicato fedelmente all’interno ma con la copertina di Tom Gauld (mantenuta anche nella versione italiana). Anche il concorso è stato rilanciato, ma stavolta il premio erano ben 1000 Sterline, con la difficoltà del tempo, infatti il puzzle game andava risolto entro il 19 settembre del 2020. Di dodici audaci che inviarono la busta con la soluzione, solamente il comico John Finnemore riuscì nell’impresa in quattro mesi, complice il lockdown e quindi molto tempo a disposizione e tanta, tanta, tanta pazienza.
Ma com’è il boom per un libro scritto quasi un secolo fa? Beh, la risposta si chiama TikTok, il celebre social media dei reels. Sarah Scanner, un’assistente documentarista, alla fine del 2021 ha coinvolto i suoi follower nella risoluzione dell’enigma, in vero stile poliziesco. In pochissimo tempo, e solo temporaneamente, il libro era esaurito ovunque.
Nella nostra bella Italia è Mondadori che ha deciso per la pubblicazione del libro (con l’autorevole prefazione di Stefano Bartezzaghi), anche qui con un concorso a premi che prevede una gift card di 500 Euro per i solutori che riusciranno nell’ardua impresa (veramente, veramente, veramente ardua) di risolverlo entro il 1 novembre 2022. Se la versione inglese è ovviamente fedele in tutto e per tutto, i nostri traduttori, il collettivo The Crime Badger (nessuno conosce la loro identità) – che sono a conoscenza della soluzione – hanno dovuto lavorare duramente per riuscire a mantenere alcuni giochi di parole, alcuni enigmi e alcune citazioni, assicurando ai solutori (in un’intervista rilasciata per il sito illibraio.it) che il libro è perfettamente decifrabile e che, anzi, hanno inserito molti più indizi che nella versione originale.
Un inquisitore, un libro, un enigma da risolvere. La storia affascinante e misteriosa di un puzzle book che a distanza di quasi cent’anni torna a far divertire – e anche un po’ arrabbiare – milioni di persone. Un’avventura, la definirei, in cui non solo basta essere un appassionato di enigmistica ma anche un grande appassionato di gialli, che nel ruolo di un’immaginario detective, deve trovare sei vittime e sei assassini, con indizi scritti su cento pagine disordinate e cento possibili combinazioni.
Con “La Mascella di Caino” vi aspettano lunghe e calde sere d’estate.
Ah, dimenticavo, il titolo stesso è un enigma.
La soluzione è sempre davanti agli occhi.
Sara Parigiani
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