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12 Giugno 2022La sera di Venerdì 27 maggio presso il Teatro Manzoni, all’interno dell’edizione 2022 di Dialoghi di Pistoia, si è tenuto l’evento Vorrei essere scrittore di musica. Bach e Pasolini Concerto per parole e musica. La serata di musica e poesia ha visto come interpreti Mario Brunello e Guido Barbieri, rispettivamente esecutore al violoncello piccolo e voce narrante.
Mario Brunello – solista, direttore, pioniere di nuove sonorità con il suo violoncello piccolo, musicista di esperienza e collaborazioni internazionali – ha, fra le altre sue attività, dedicato un ciclo di incisioni discografiche a Johann Sebastian Bach. È il Direttore Artistico dei Festival Arte Sella e dei Suoni delle Dolomiti. A ottobre 2020 è stato nominato Direttore Artistico del Festival di Stresa, succedendo a Gianandrea Noseda.
Guido Barbieri – giornalista e musicologo, docente di Storia ed estetica della musica al Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena – ha collaborato come critico musicale a numerosi quotidiani e programmi televisivi, scritto testi e libretti per i maggiori compositori italiani, occupandosi fra l’altro anche, in diversi suoi lavori, di Shoah. Ha fondato la Human Rights Orchestra, la rassegna Contemporanea all’Auditorium di Roma, nel 2014 l’Associazione She Lives per la diffusione della musica contemporanea e il Comitato Terezin 17/10. E’ direttore artistico della Società dei Concerti G. Michelli di Ancona, del Festival del Quartetto al Teatro di Documenti di Roma.
La serata si è sviluppata intorno al rapporto di Pasolini con la musica di Bach – Brunello ha eseguito la Sonata n. 1 in sol minore per violino BWV 1001 e la Partita n. 2 in re minore per violino BWV 1004, alternati alla lettura di Barbieri di brani dedicati, da un giovanissimo Pasolini, all’opera bachiana.
Gli scritti pasoliniani hanno offerto – attraverso la lente della musica, un approccio solitamente non molto utilizzato – un interessante punto di vista sulla personalità e la biografia di questo poeta e cineasta, del quale quest’anno si celebra il centenario della nascita. La lettura di Barbieri ha infatti fatto emergere i ricordi di un Pasolini che scopre la musica di Bach grazie ad una ragazza, sfollata a Casarsa, dove allora il poeta risiedeva, durante la guerra. Ragazza con la quale ci fu una “tempestosa amicizia”. Una amicizia della quale “resta la musica, qualcosa di solido, di avvenuto senza equivoco”.
Pasolini precisa di ignorare la biografia di Bach, vale a dire “il suo tempo, i suoi rapporti con la storia” e si attribuisce una limitata conoscenza della musica in genere. Egli affronta così la questione dal proprio punto di vista di letterato, parlando del’“uggioso problema” dei rapporti fra musica e poesia (prendendo ad esempio opere di Mallarmé, Valéry, Leopardi, D’Annunzio). Si nota soprattutto, in questi scritti, accostato ad una disamina più specificamente tecnica della musica, il sentito e continuo riferimento al contrasto – che Pasolini rinviene in alcuni brani dell’opera del compositore tedesco – tra “sensualità e preghiera” fra “carne e cielo”: “e come parteggiavo, io, per la carne”.
Il giorno successivo, sabato 28 maggio, presso la sala di Palazzo dei Vescovi è stata invece la volta di un incontro dedicato al cinema, con lo scrittore e sceneggiatore Giordano Meacci: Parliamo di sogni. Il cinema: 127 anni di storie per immagini. Meacci, ha pubblicato, tra l’altro, Improvviso il Novecento: Pasolini professore (Roma, Minimum fax, 1999), il racconto Salùn: frammenti di un discorso rumoroso (2001), la raccolta di racconti Tutto quello che posso (2005), il romanzo Il Cinghiale che uccise Liberty Valance (finalista al Premio Strega, 2016) per minimum fax; il racconto lungo Cittadino Cane (Industria & Letteratura, 2022). Inoltre, è autore con Claudio Caligari e Francesca Serafini, della sceneggiatura del film Non essere cattivo (2015), premio Amidei per la sceneggiatura, e, con Francesca Serafini, di quella di Fabrizio De André. Principe libero (2018) e Carosello Carosone (2021), premio Flaiano per la sceneggiatura televisiva.
Jacopo Golisano