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31 Marzo 2022“METALLO PESANTE” una raccolta di poesie di ALESSANDRO ANGELELLI
«Notte inoltrata, silenzio profondo, rotto di colpo, dal
passare di un treno, metallo pesante su fragile legno»
È disponibile in libreria e negli store digitali “Metallo Pesante”, il nuovo libro di poesie di Alessandro Angelelli, pubblicato da L’Erudita. Il volume raccoglie i pensieri di un uomo che dialoga con la propria anima su quanto la vita offre finché decide di togliere.
«“Metallo Pesante” nasce da una serie sparsa di riflessioni interiori che partono dal concetto di Heimat (nota di redazione: su Wikipedia troviamo che Heimat è un vocabolo tedesco che non ha un preciso corrispettivo nella lingua italiana. Viene spesso tradotto con “casa”, “piccola patria” o “luogo natio” e indica il territorio in cui ci si sente a casa propria perché vi si è nati, vi si è trascorsa l’infanzia e si parla la lingua degli affetti). Questo concetto, sicuramente molto legato alla cultura dei popoli di lingua germanica, è il porto di partenza e di arrivo (Heimathafen) di ognuno di noi. Semplicisticamente si potrebbe identificare come il posto nel quale ci si sente più a casa, più a proprio agio» racconta l’autore. «Per come lo interpreto io, Heimat non può essere mai un luogo fisico o, per meglio dire, per alcuni può esser anche quello, ma il mondo da esplorare, per comprendere qual è il proprio luogo di arrivo, è legato alla comprensione di tutto ciò che nella propria vita ha portato la felicità che ognuno cerca».
Famiglia, genitori, figli, amore e anche dolore per la mancanza degli affetti, sono alcuni dei temi che Alessandro Angelelli trasforma in poesia per trovare il suo “Heimat”, il luogo in cui ritrovare la felicità avuta in passato e forse perduta, in un passaggio onirico tra passato e futuro attraverso un quotidiano intenso che non si limita all’esperienza individuale, ma riesce a diventare un universo.
«È un lavoro vasto e che non ha una fine vera e propria, seppure il tempo di tutti noi è limitato. Questo perché, nella mia visione, è necessario realizzare ogni dinamica che ha portato emozioni e sentimenti al proprio io. Heimat è quindi una collezione di istanti, frammenti, suoni. In definitiva, immagini frastagliate di una vita intera che possono andare a comporre il luogo della propria anima. – continua – Quello che cerco di fare, quando scrivo i miei pensieri, è visualizzare, io per primo, quei frammenti; successivamente provo a raffigurarli con delle parole/dargli corpo attraverso le parole. Il più delle volte non dedico particolare attenzione agli stretti canoni poetici (oltre tutto non ne avrei neanche la capacità), ma concentro la mia attenzione a comporre qualcosa che sia quasi fisicamente visibile una volta letto. Spero che arrivi a chi leggerà queste poesie e spero altrettanto che sia apprezzato», conclude Alessandro Angelelli.
“Metallo Pesante”, l’ultima fatica di Alessandro, è una silloge poetica che porta il lettore ad immergersi in un mondo di immagini, sentimenti e segmenti di vita che entrano ed escono da un quotidiano, attraversato da un’atmosfera di continuo sogno. Il mondo raccontato in questa raccolta non è solo quello dell’autore, ma è un universo che ognuno di noi popola e percorre lungo l’arco della propria vita. Passato e presente, spesso pieni di malinconia, a volte dolore, che costruiscono un futuro ignoto ma di speranza e agognato riposo; usando una metafora: una nave che salpa da un porto e ne attraversa mille altri, prima del ritorno a casa.
ALESSANDRO ANGELELLI è nato a Terni nel 1968. Dopo alcuni anni, passati nella regione natale e nelle Marche (regione della quale è profondamente innamorato), si trasferisce in Lombardia, dove tuttora risiede, con la propria famiglia, nella città di Monza. Nel 1993 si laurea in Economia aziendale. Nello stesso anno comincia a frequentare il Teatro della Contraddizione di Milano e, da allora, diventerà una presenza fissa nelle sue opere teatrali. In seguito, entra nella compagnia Icdun Teatro. Più recentemente comincia a scrivere racconti e poesie che diventano il nuovo canale di veicolazione delle proprie energie creative.
Angelelli, nell'”invito alla lettura” che trovate sul libro, ci svela il perché del titolo che gli ha dato, e credo che valga veramente la pena ascoltare le sue parole:
… «Un’ultima cosa, prima di lasciarvi alla lettura di Metallo pesante. Il primo componimento che troverete si intitola, appunto, Heimat. Dopo aver letto questa prefazione e la poesia che segue, ci si potrebbe chiedere: «Perché, allora, non intitolare così anche questo libro?». La risposta è legata alla strofa di Notte, il secondo componimento di questa raccolta, che recita: “Metallo pesante, su fragile legno”. Quegli istanti, di cui vi ho parlato e che, spesso, cito in altre poesie, sono una vera caratteristica di Heimat, un’eterna e ineluttabile contraddizione tra la fragilità di ciò che è bellezza e serenità e gli elementi violenti della natura e del genere umano. Senza quella violenza e durezza, non ci sarebbe la beatitudine dell’anima. Eccola, la risposta al perché di questo strano titolo. Spero davvero che sia apprezzato e arrivi dritto al cuore di chi leggerà queste poesie.
Enrico Miniati
Articolo Tratto da un comunicato e da materiale inviatomi da:
Ufficio Stampa: Barbara Scardilli