Nella settimana Santa ci sono molti riti religiosi, che caratterizzano ciascun luogo in base, per esempio, anche ad antiche tradizioni e promesse. Uno di questi è il “gesto di Pace” tra le comunità di Montopoli in Val d’ Arno e Stibbio, in provincia di Pisa.
Infatti a partire dal medioevo, il castello di Stibbio fu di parte ghibellina , ricordato nei diplomi concessi al Comune di Pisa dagli imperatori Federico I e II, Arrigo VI e Carlo IV; mentre il castello di Montopoli, fu fedele alla parte guelfa. Le due comunità confinanti furono rivali sempre in perenne lotta, scaturita da continue competizioni e gelosie. Solo con la sottomissione di San Miniato a Firenze, nel cui distretto era compreso pure Stibbio, i due castelli poterono arrivare finalmente alla tanto desiderata pace.
Dopo il Concilio di Trento, nacquero anche in questi luoghi le “Compagnie” religiose di laici, denominate “Compagnie del S.S. Sacramento”, le quali divennero protagoniste della Pace ritrovata. A loro spettò il ricordo annuale di questo importante avvenimento. Protagonisti della rievocazione divennero i parroci delle due comunità, accompagnati dalle rispettive confraternite, nel pomeriggio della Domenica delle Palme dandosi appuntamento a Montopoli presso la così detta “Fonte dei cavalli”. Dopo il fraterno abbraccio dei due sacerdoti, la processione si muoveva per le strade che portano al paese, preceduti dai loro stendardi, per concludere con la recita dei “Vespri” davanti il Santissimo Sacramento.

Pellegrinaggio di pace – Montopoli
Un succedersi di carestie e pestilenze, nel 1600 turbò gravemente le due comunità, che fecero insieme il voto dalla “Madonna di San Romano”, di recarsi ogni anno in pellegrinaggio il lunedì dopo Pasqua, affinché la Nostra Signora facesse la grazia di far cessare queste calamità. La richiesta fu presto esaudita; così da allora ogni anno, la mattina del lunedì dell’Angelo, quando i montopolesi rendono la visita alla comunità di Stibbio per sfilare per le vie del paese e recitare insieme le “Lodi”, al termine dopo una colazione, i due popoli si recano in processione al Santuario mariano di San Romano. Col tempo si sono aggiunti i cavalli cavalcati da bimbi vestisti da angioletti, che tengono in mano una piccola croce di legno.
Riti religiosi che nel tempo si sono sempre svolti, anche nel periodo bellico, quando essendo pericoloso muoversi per le strade per il rischio di bombardamenti, si raggiungevano le rispettive mete attraverso i boschi portando gli stendardi e le insigne su sentieri non troppo agevoli. Così queste cerimonie si sono ripetute nei secoli giungendo a noi, ogni pomeriggio della Domenica delle Palme e ogni mattina di Pasquetta.
La Compagnia di Stibbio vestita con la cappa di rosso, colore dello scudo civico sanminiatese, quella di Montopoli vestita di bianco con la mantella in azzurro, che è il colore dello scudo civico della città.

Pellegrinaggio di pace – Montopoli- Immagini di repertorio precedenti al Covid
Entrambe hanno quale vessillo, un grande stendardo con tre code, che raffigura la “bandiera di resurrezione”, gli stibbiesi con la croce bianca in campo rosso e i montopolesi con la croce rossa in campo bianco. Un connubio di simboli Pasquali e simboli civici, che continuano a testimoniare la fede e la devozione trasmessa dai nostri avi. Un’eredità di valori religiosi lasciataci dai nostri antenati, così saggi e pieni di fede, che deve continuare ad essere un affermata e rinnovata ogni anno da padre in figlio.
Tali gesti devozionali sono stati temporaneamente sospesi, dal 2020 a causa della pandemia di Covid 19, magari quando la situazione terminerà, le due comunità potranno ringraziare e festeggiare con un pellegrinaggio straordinario alla Madonna di San Romano.
Michele Fiaschi