Laika MCMLIV è una street artist attiva dal 2019. Ha iniziato il suo percorso attaccando stickers ma la forma che predilige per le sue opere è quella dei poster.
Tra i primi della sua esperienza artistica troviamo DDR – Omaggio a Daniele De Rossi, Bomba Anarchica e il project No Eyez On Me.
Diversi disegni di Laika hanno fatto il giro del mondo, venendo ripresi da testate di moltissimi paesi oltre che dai media italiani. Tra questi Jenesuispasunvirus e l’Abbraccio tra Giulio Regeni e Patrick Zaki.
Di lei non si sa nulla se non che sia romana; si mostra solamente mascherata e filtra la sua voce attraverso un modificatore vocale.

Laika-omaggio a Pietro Coccia-indimenticabile fotografo del cinema
La possiamo conoscere meglio attraverso i suoi manifesti, la sua arte, e sull’intervista che ci ha gentilmente concesso.
Abbiamo ammirato le tue opere affisse nelle parti più svariate della
città…ricordo ad esempio l’omaggio a Gigi Proietti e l’ultimo
manifesto per la legalizzazione dell’aborto in Argentina. Come
definiresti la tua arte?
La mia ricerca artistica parte dall’idea di voler esprimere liberamente tutto ciò che penso. Alcune volte mi riesce, altre volte è più complicato. Nei due casi citati si parla di idee disegnate di getto sull’onda dell’emotività, ma altre opere hanno richiesto settimane o mesi di riflessione. Alcune volte le tematiche che affronto sono impegnate, altre più leggere. Non voglio essere monotematica ma raccontare sempre qualcosa di differente. Il filo rosso è che quel qualcosa sia importante per me.
L’anonimato ti consente una maggior libertà di espressione? Non è
comunque un limite?
L’anonimato è la conditio sine qua non per esprimermi. Senza maschera non sarei in grado di fare le stesse cose. Nascondere la mia identità non serve solo a proteggere chi sono nella vita quotidiana, serve a staccarmi dai preconcetti e dai filtri che ho in testa. Con la maschera mi sembra di riuscire ad essere più oggettiva ed incisiva, a guardare le cose da lontano e con maggior chiarezza. Ha dei limiti da un punto di vista gestionale e pratico ma, nel complesso, mi trovo molto più a mio agio così.
Potresti farci una galleria dei tuoi lavori a cui tieni di più?

Street Artist Laika-Giulio Regeni che abbraccia lo studente arrestato in Egitto Zaki, con indosso una divisa da carcerato. Davanti alle due figure campeggia la parola “Libertà” scritta in lingua araba.
Non è assolutamente facile. Di alcuni lavori adesso non sono più contenta oppure li farei in modo diverso ma sono comunque tutti parte di me. Dovendo citarne alcuni, dico su tutti il progetto “No Eyez On Me”, “L’abbraccio” tra Giulio Regeni e Patrik Zaki, Jenesuispasunvirus e il murale per Soumaila Sacko, ma è una scelta molto parziale. Per ogni lavoro avrei tante storie da raccontare e quindi sono legata in modo diverso a ciascuno.
I manifesti o i murales rischiano poi di essere sciupati o inghiottiti
dalla città…. come conservi le tue opere?
Intanto di ogni opera che finisce in strada conservo le fotografie, perché poi il luogo in cui colloco il disegno è parte integrante dell’opera. Il poster per Daniele De Rossi non avrebbe avuto lo stesso senso se non l’avessi attaccato a Testaccio; lo stesso vale per Gigi Proietti attaccato d’avanti al bar di Febbre da Cavallo o per il Bomba Anarchica sulla pensilina dell’Atac.
Conservo i disegni da cui ricavo i poster e dipingo su tela o su altri supporti. Il fatto che un’opera venga strappata, vandalizzata, sfregiata o semplicemente rovinata dallo scorrere del tempo è una cosa che mi piace tanto. Nel momento in cui un disegno finisce sul muro, cessa di essere mio e diventa di chiunque vi inciampi ed è giusto che tutti si sentano liberi di farne ciò che vogliono. L’importante è che ciò che faccio susciti un’emozione, se positiva o negativa poco importa.
Ti sei mai allontanata, con le tue creazioni, da Roma?
Ho attaccato adesivi in diverse parti del mondo. L’unico poster oltre i confini romani che abbia affisso finora è l’Atto III dell’Abbraccio di Regeni a Zaki a Bologna, ma ho nei piani di muovermi molto di più quando sarà di nuovo possibile senza tutte le difficoltà di questo periodo.
Le tue opere come sono accolte dall’amministrazione cittadina?

Laika_No paramos de llorar-omaggio a Luis Sepúlveda
Oddio, forse andrebbe chiesto all’amministrazione cittadina. Molte mie opere sono state rimosse dopo nemmeno 24 ore ma chiaramente ignoro da chi, anche se in certi casi sospetto si sia trattato di interventi del decoro urbano come nel caso del “Wall of Shame” o della sindaca Raggi in assetto antisommossa.
Altre, poche a dire il vero, sono ancora attaccate.
Ho avuto la possibilità, grazie al patrocinio e all’interessamento del municipio VIII, di dipingere un murale sul mercato ostiense, a San Paolo. In quel caso l’amministrazione si dimostrò assolutamente collaborativa e felice dell’iniziativa.
Quali sono gli street artists che più ammiri??! Hai mai provato a fare
un’opera a più mani?
Ce ne sono tanti, tantissimi. Non mi stanco mai di osservare, imparare, prendere ispirazione, vedere cose belle. Da Banksy a Obey, da Lucamaleonte a Sten Lex, Maupal, Qwerty, Blu, Lediesis, C215.
Non ho ancora realizzato un’opera a più mani ma mi piacerebbe molto. Purtroppo questa è una di quelle cose rese più complicate dalla volontà di rimanere nell’anonimato.
Redazione Arteventinews
Laura Filoni