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7 Novembre 2020Si alza forte l’appello di Dacia Maraini e Cristina Ghelli perché venga prorogata la concessione del Teatro Manzoni di Calenzano (Firenze), fino al termine dell’attuale stagione, per il Teatro delle Donne.
Questo significherebbe salvare, ovviamente, posti di lavoro di dipendenti e collaboratori, i contributi già stanziati dalla Regione Toscana, i corsi di formazione ma anche evitare l’annullamento delle produzioni, degli spettacoli in programma.
Il Teatro delle Donne rappresenta, poi, uno dei punti di riferimento nazionali per quanto riguarda la drammaturgia contemporanea, e, come sottolineato dalle promotrici dell’appello e dalle firmatarie (tra cui la scrittrice cilena Isabel Allende), “la sconcertante decisione “politico-amministrativa” che ne compromette l’esistenza” (il 31 dicembre 2020 scadrà la proroga dell’affidamento in gestione del Teatro) si aggiunge “alla sospensione delle attività e ai danni ricevuti dall’emergenza Covid”.
“Togliere la residenza a dicembre al Teatro delle Donne significa metterne a rischio la stessa sopravvivenza. – hanno sottolineato la fondatrice del Teatro delle Donne Cristina Ghelli e Dacia Maraini – Il teatro, per millenni, ha escluso le donne dalle scene. Ora le cose sono cambiate ma un fondo di discriminazione rispetto alla creatività femminile è rimasto. Non divieto ma sfiducia, non rifiuto ma mancanza di attenzione. Il Teatro delle Donne di Firenze si è sempre mostrato all’avanguardia nel superare, con la collaborazione di grandi attrici, registe, drammaturghe e organizzatrici, queste difficoltà, creando un centro di produzione drammaturgica femminile unico in Italia”.

Cristina Ghelli
Molti i nomi di donne che hanno dato il loro contributo; dalla stessa Dacia Maraini fino a Elena Arvigo, passando per Athina Cenci, Amanda Sandrelli, Isabelle Ragonese e molte altre.
Pur rispettando “il criterio meritocratico dei bandi e il diritto, da parte di un’Amministrazione, di affidare un proprio spazio a chi ritiene più opportuno – ha continuato la direttrice Ghelli – chiediamo solo che si tenga conto delle situazioni oggettive in cui ci si trova e del lavoro che le nostre strutture hanno svolto e svolgono sui territori e a livello nazionale”.
Per unirsi all’appello al Comune di Calenzano e sottoscriverlo, è sufficiente collegarsi al sito ufficiale www.teatrodelledonne.com
Stefano Cavalli