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7 Agosto 2020Parlare del compianto Sergio Zavoli significa, in un certo qual modo, parlare dell’Italia e della sua evoluzione socio – culturale negli ultimi tre quarti di secolo. Sono molte le vicende, i progetti e le trasmissioni che portano la sua firma, permeate dal suo modo di fare, sempre energico, efficace ma garbato, con una visione proiettata a tutto meno che al banale ed al circostanziato. Ha dato tanto e, come sempre succede in ossequio alle elementari leggi della fisica, ottenuto tantissimo in termini di consensi ed apprezzamenti. Pur con un credo politico ben marcato Sergio Zavoli è stato l’uomo di tutti, il politico di tutti. In questa sede vorremo ricordarlo per il suo apporto alla radio nei primi tre lustri della sua carriera di giornalista alla RAI, dal 1943 al 1958. Meritano particolare attenzione due suoi documentari radiofonici, “Notturno a Cnosso”, del 1953, e “Clausura”, del 1958. Entrambi hanno potuto fregiarsi del prestigioso Premio Italia, concorso internazionale, organizzato dalla RAI, per valorizzare i programmi di qualità. “Clausura” è stato realizzato in collaborazione con Piero Pasini ed Ildebrando Pizzettiper la musica. Costituisce un unicum: con le sue garbate registrazioni effettuate all’interno di un monastero delle Carmelitane Scalze in epoca preconciliare, documenta in modo puntuale la vita delle monache, raccogliendo testimonianze dalla loro viva voce.
Fu trasmesso per la prima volta il 23 dicembre 1957 sul terzo di Rai Radio, tradotto in sei lingue e diffuso in altre nazioni. Sergio Zavoli si è spento il 4 agosto scorso, alla veneranda età di 96 anni, non senza aver lasciato un segno indelebile nel panorama socio culturale italiano. Ma, in questo contesto, fa particolarmente piacere affermare che delle sue prime energie innovative abbia notevolmente giovato la radio.
Umberto Alunni
*fonti Wikipedia.org