
In ricordo di Leopoldo “Poldo” Tesi
1 Giugno 2020
“La Frocia” , ricetta dei ricordi
2 Giugno 2020Se è vero, come ho detto ieri, che il We Are One: A Global Film Festival ha il limite di non poter vivere in un luogo fisico, è altrettanto vero che questa formula ci permette di volare con estrema facilità (e a prezzi azzerati) da una parte all’altra del mondo con una facilità irrisoria.
Così sono andato da Berlino (dove ieri è andato in onda l’interessante incontro con Olivier Assayas e Claire Denis) fino a Marrakech per un altrettanto stimolante chiacchierata con Guillermo Del Toro, regista messicano fra i più importanti degli ultimi 20 anni.
Del Toro si confessa, partendo dalla sua infanzia, e ne viene fuori il ritratto di un ragazzo e poi di un uomo che ha pescato a piene mani dalla cultura della sua comunità centroamericana. E non è un caso che all’ultima e puntuale domanda che gli arriva dal pubblico, consigli a un giovane aspirante regista marocchino di provare a farsi strada nel mondo mantenendo però ben salda la sua identità africana.
Coincidenza poi vuole anche l’altro evento di giornata, l’unico lungometraggio presentato, sia un’opera che ha a che fare con le questioni identitarie.
Si tratta de “I ponti di Sarajevo”, film corale del 2014 firmato da 13 registi del cinema europeo (tra cui il mito Jean Luc-Godard) che in altrettanti cortometraggi indaga la storia della città di Sarajevo, partendo dall’attentato all’arciduca Ferdinando del 1914 fino alle nuove generazioni.
È un’operazione, come è facile immaginare quando ci sono tante teste diverse che ci lavorano, discontinua e certamente non di facile consumo.
Tra i frammenti che compongono l’opera mi va certamente di segnalarvi almeno quello di Godard, che come al suo solito sperimenta le varie forme del linguaggio visuale in maniera pesante, e lo stupendo “Riflessioni” di Sergei Loznitsa, dove immagini statiche si confrontano con luoghi e persone in movimento.
Forse non avrà il fascino delle storiche manifestazioni e forse questa edizione del We Are One rimarrà anche l’unica, però è certo che ogni giorno ci regala delle chicche niente male.
Per seguire il We Are One: A Global Film Festival (29 maggio-7 giugno) è sufficiente collegarsi al canale YouTube We Are One. I contenuti restano disponibili anche dopo la prima messa in onda.
Stefano Cavalli