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1 Febbraio 2020Parlare di nuove produzioni di danza contemporanea non è facile, anche, e soprattutto, perché se ne vedono poche nelle piccole e medie città di provincia. Per questo l’esibizione andata in scena al Teatro Manzoni di Pistoia, mercoledì 29 Gennaio, in prima regionale per la Toscana, è da apprezzarsi maggiormente.

MWP ok © Ursula Kaufmann
Il lavoro di Cristiana Morganti, coreografa indipendente dal Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, “Another round for five”, al debutto lo scorso dicembre al Teatro San Ferdinando di Napoli, vede il sostegno di molte strutture teatrali importanti a partire dal Funaro il quale supporta e accompagna il percorso della Morganti dall’inizio.
Come si evince dal titolo sulla scena si incontrano, entrando anche volutamente in “conflitto”, cinque professionalità di altrettanti danzatori con un background eterogeneo e nazionalità differenti: Maria Giovanna Delle Donne, solista del Folkwang Tanz Studio; Anna Fingerhuth, esperta danzatrice tedesca; Justine Lebas, formatasi al Conservatoire Supérieur Nationale de Paris; Antonio Montanile, storico interprete di Caterina Sagna; Damiaan Veens, olandese ma di casa in Germania artisticamente parlando.
Il tema di fondo della rappresentazione è certamente il cerchio inteso nelle sue varie interpretazioni, figurative e non, positive e negative: il cerchio concepito come circolo vizioso ma anche come Ouroboros (il classico serpente che si morde la coda), oppure il circolo di amici, il club con le sue regole inclusive ed esclusive, ma anche in senso più astratto sotto forma di situazioni che si ripetono, fino a considerare il cerchio della vita.
Di particolare effetto, e sempre funzionale, la colonna sonora formata da alcuni brani che tornano ciclicamente a sottolineare la ripetitività di determinate situazioni. Anche sulla musica grande ricorso alla diversità di generi: dal classico, anche sacro (Stabat Mater di Pergolesi), al Jazz fino ad arrivare al tecno industrial tedesco di Florian Kupfer.

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Assistere a un evento del genere è sempre un’esperienza che travalica il concetti stereotipati che si hanno della danza. Si va oltre, e anche se si apprezza la tecnica e la fisicità plastica dei danzatori questi sono di più, rappresentano di più. E’ come assistere a un happening multisensoriale (alla Kaprow) in cui è lecito abbandonarsi e perdersi, farsi trasportare e coinvolgere emotivamente.
Ottimo il riscontro del folto pubblico che ha apprezzato con partecipazione tutto lo spettacolo. Una ventata di aria nuova per Pistoia, un’apertura dal respiro ampio che ci connette con il mondo e le suo nuove tendenze artistiche
Marco Gasperini
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- Another round for five ph Claudia Kempf
- Another round for five ph Claudia Kempf