La Cavalcata dei Magi riporta a Borgo San Lorenzo il sorriso
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11 Gennaio 2020Correva l’anno 2016 e Paolo Sorrentino ci portava sul piccolo schermo, forte di una produzione internazionale, la sua serie tv “The Young Pope”, divertito e divertente ritratto di un (im)probabile dietro le quinte vaticano quando viene eletto un nuovo Papa, giovane e a dir poco eccentrico. La serie invadeva il mondo (venduta in oltre 80 paesi), Jude Law, protagonista assoluto, riceveva una candidatura ai Golden Globe ma tutto sembrava fermarsi lì, al termine di una cavalcata di dieci episodi. Sorrentino si dedicava alla messa in scena del dittico berlusconiano (“Loro” e “Loro 2”) mentre l’attore americano si divideva fra cinema ad altissimo budget (“Animali Fantastici – I crimini di Grindelwald”, “Captain Marvel”) e scelte più autoriali (“Vox Lux” e “Un giorno di pioggia a New York”). Tutto finito dunque? Nemmeno per scherzo e anche se sembra passata una vita “The Young Pope” ritrova se stesso sotto un nuovo nome e come suggerisce il titolo con un nuovo Papa.
“The New Pope”, in onda su Sky a partire dal 10 gennaio, è come e più della prima stagione una celebrazione della messa in scena estetica ed estetizzante che appartiene al dna del cinema sorrentiniano e alla stessa Chiesa cattolica ma è anche un complesso racconto sul doppio che sembra volerci suggerire che tutto cambia restando in fondo uguale.
Inutile dire che John Malkovich, sulla cui personalità Sorrentino ha riscritto il ruolo regalandogli battute memorabili, si mangia la scena. “Non deve essere facile essere lei” gli fa il cardinale Angelo Voiello e subito la mente corre all’originale “Essere John Malkovich” di vent’anni fa. Su tutti e tutto però aleggia la fantasmagorica figura di Papa Pio XIII che forse è meno morto di quello che si pensi. Pop e sfrontato, provocatorio con classe; “The New Pope” (nelle prime due puntate andate in onda) è questo e chissà cos’altro ancora.
Stefano Cavalli