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27 Dicembre 2019Gli straordinari costumi del film “Pinocchio” di Garrone al Museo del Tessuto a Prato
28 Dicembre 2019Troppe volte si raccontano storie di personaggi famosi, scienziati e inventori, tenendo alta la loro reputazione e trascurando il contesto nel quale operano. Più spesso di quanto si pensi gli scienziati si incontrano e, con le loro abitudini, si confondono con le persone normali. Questa la necessaria premessa per raccontare un curioso incontro tra due grandi: Guglielmo Marconi e Thomas Edison. Prima della grande guerra si conobbero a New York e, fin da subito, nacque una profonda simpatia al punto che Edison lo invitò a colazione a casa sua per l’indomani. Il giorno successivo Marconi si presentò puntuale alle 13, ma fu subito dirottato nel laboratorio di Edison. Gli argomenti di cui discutere erano veramente tanti ma dopo tre ore di “scambi di vedute” al nostro Marconi vennero i crampi per la fame. In modo elegante, come suo solito, pensò di richiamare l’attenzione del suo interlocutore con delle innocenti occhiate all’orologio. – Dovete andare via? – chiese Edison, ormai accortosi delle incaute manovre dell’italiano.
– No – rispose Marconi – ma voi mi avevate invitato a colazione . . . . . -.
– Oh! Avevo dimenticato. Figuratevi che oggi ho fatto colazione a mezzogiorno, appunto per lasciare libera la domestica nel pomeriggio. Come fare? Guardate nella dispensa: ci sarà del formaggio e un po’ di frutta secca -.
E Marconi mangiò formaggio e frutta secca, mentre Edison continuava imperterrito a metterlo al corrente delle sue ultime ricerche sperimentali, per nulla disturbato dal fatto che Guglielmo stava mangiando avidamente le sue rimanenze di frigorifero. Edison in qualche modo può essere giustificato: non è riuscito a leggere il manuale di bon ton di Lina Sotis, uscito più di settanta anni dopo!
Umberto Alunni