
La Radio è un’arte?
14 Dicembre 2019
L’UE una mamma rigida che detta regole
20 Dicembre 2019Quando fu costruito il Muro per la separazione di Berlino, il 13 Agosto del 1961, io ero in Italia, in quell’epoca ero ritornato da poco dall’U.R.S.S. e mi venne in mente di andare a Berlino; con la guerra fredda in atto c’era solo un’isola, appena oltre il muro che continuava ad essere protetta, ed aveva uno status particolare che abbracciava tutta la grande Berlino, Est e Ovest. Cioè una forma particolare di extraterritorialità per cui chi viveva a Berlino Est, pur essendo la capitale della DDR, aveva delle garanzie giuridiche particolari. Un italiano che avesse avuto un lavoro a Berlino Est, era un cittadino italiano che era parzialmente soggetto agli obblighi cui erano soggetti gli abitanti tedeschi della stessa Berlino Est.
Aveva la libertà di movimenti, poteva arrivare al Check Point Charlie, presentare il passaporto e transitare liberamente.
In più era considerato dalle autorità italiane come un qualsiasi lavoratore italiano che lavorasse nella Germania Occidentale. Per questo motivo, a 27 anni, andai a lavorare alla redazione di Radio Berlino Internazionale.
In un primo tempo, il Comitato di Radio Berlino, mi mandarono a vivere in un Albergo che si chiamava “Ospizio Cristiano”; era un ospizio Luterano dove erano ospitate molte monache luterane. Dopo due mesi fui trasferito in una villa vicino alla sede della Radio. Si trovava nel rione di Weissensee, dove un tempo si trovava lo Stato Maggiore della Gestapo; il quartiere aveva mantenuto il suo aspetto tedesco, grazie al fatto che il Generale Germanico, che era responsabile della difesa di questo quartiere, si era arreso alla truppe Sovietiche senza combattere.
I locali della Gestapo divennero il Quartier Generale della Stasi. Io vivevo a circa 500 metri da questo edificio, sede della Stasi, in via Oranke Strass e il caso volle che nella casa accanto alla mia viveva il famoso Gesuita, trans fugo, Alighiero Tondi, con la moglie e la suocera.
La moglie, Carmen Zanti di origine emiliane, era spesso in viaggio per il mondo perché era diventata Presidente della Federazione Mondiale delle Donne Democratiche. Il fatto di essere vicini di casa, mi portò ad incontrarlo tutti i giorni; infatti il Professor Tondi insegnava all’Università di Berlino Est, filosofia. Mi ricordo che capivo quando stava per rientrare la moglie, perché iniziava a vestirsi in maniera più curata.
Lui mi aiutò molto a superare il primo periodo dell’acclimatamento nel freddo clima Berlinese (in tutti i sensi). Tanto è che io capivo di trovarmi di fronte ad un amico in crisi. Alighiero faceva anche il pittore e nei suoi quadri si vedevano i palazzi della Stalindallee, che stavano per crollare.
Per le feste nazionali andavamo in via Grafspee, dove si trovava il Consolato Generale Italiano, che era stato la sede dell’Ambasciata Italiana durante il nazismo.
Una volta arrivati al Consolato, il Professore si appartava con un Monsignore del Vaticano, per circa tre ore, a parlare in uno studio riservato. La cosa, più che il sospetto, all’epoca destava la mia curiosità, che si trasformò in una certezza, quando anni dopo, con la caduta del Muro di Berlino e la morte della moglie, il Professor Tondi rientrò “perdonato” nell’Ordine Gesuita, dove è morto in perfetta sintonia con la Santa Madre Chiesa.
E la certezza di cui parlo, quale è? Se lui avesse davvero abbandonato l’Ordine Gesuita, oppure operasse per raccogliere informazioni sul l’Altro Mondo.
Renato Risaliti
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