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17 Dicembre 2019Quello del Festival del Cinema di Porretta è, come abbiamo avuto modo di dire, un vero e proprio presidio culturale da difendere e, come se ce ne fosse bisogno, questa edizione ha confermato l’importanza centrale di questa manifestazione nell’universo festivaliero.
Oltre 5000 presenze per un festival in crescita: 8 giorni di programmazione, oltre 40 ospiti fra registi e produttori, una cinquantina fra lungo e corto metraggi, di cui 4 prime nazionali.
Una settimana arricchita da uno dei titoli più amabili dell’anno come “Mio fratello rincorre i dinosauri” di Stefano Cipriani che ha fatto bella mostra di sé lunedì 9 dicembre, terza giornata del programma, per poi proseguire con una ricca e selezionata retrospettiva su Abel Ferrara, protagonista dell’ultima spettacolare giornata di sabato 14.
Un’edizione che va in archivio anche con una novità che è rappresentata dal premio Elio Petri che in questa sua prima veste va a “Il Traditore” di Marco Bellocchio, racconto passionale e rigoroso sulla figura di Tommaso Buscetta interpretato in maniera magnifica e mimetica da uno straordinario Pierfrancesco Favino e che naturalmente speriamo di ritrovare anche ai prossimi premi Oscar dove il film è candidato per l’Italia.
Tra i titoli (premio Giuria Giovani) vanno segnalati “Solo cose belle” di Kristian Gianfreda, presentato Fuori Concorso, storia (emilio) romagnola frutto dell’esperienza della Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da Don Oreste Benzi e “Tony Driver”, già visto al Festival del Cinema di Venezia, documentario che vede come protagonista Pasquale un taxi driver italiano tra Messico e Stati Uniti, tra legalità e illegalità.
Come detto centrale la figura di Abel Ferrara, ospite d’onore di questa edizione, ancora meravigliosamente autore “contro”. Queste le sue parole, spese per il Festival:
“Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno scelto per questo riconoscimento: un festival che ha avuto inizio con il coraggio di mostrare ULTIMO TANGO A PARIGI e che è così associato alla parola LIBERO lo fa essere ancora più speciale per me e per tutta la mia troupe.”
Fotografie e documentazione ufficio stampa FCP
Stefano Cavalli