
La Radio è un lusso
1 Novembre 2019
Una “crisi” di cui nessuno vuole parlare
4 Novembre 2019Nella mia vita ho incontrato tante persone, nel corso delle mie peregrinazioni nel mondo. Fra queste persone ce n’è una che, per tanti motivi, non posso dimenticare.
Era il padre di una mia vecchia compagna dell’Università di Mosca, componente del gruppo di studio di Storia della Germania. Questo era composto da otto persone, di cui quattro donne; una studentessa cinese e tre russe: la signorina Nelli Beringova, discendente dell’Ammiraglio Bering; la signora Nemirovskaja e Valeria Koss, che era appunto la figlia del Comandante delle truppe sovietiche nella Germania Orientale.
Questo Generale possedeva una villa in una località turistica termale nel Caucaso, vicino a Essentuki.
I nostri rapporti, tra i componenti il gruppo di studio, erano stretti; passavamo giornate intere insieme all’Università.
Un bel giorno, nell’estate del 1960, fui invitato da Valeria a casa sua nel Caucaso. Accettai l’invito e in quell’anno suo padre era oramai un Generale in pensione.
Lo avevo già conosciuto in precedenza. Nell’atmosfera rilassata della sua villa, il Generale, dopo pranzo, si lasciò andare ad alcune rivelazioni sulle vicende del suo servizio militare, che erano passate da quelle di coscritto, quale originario di una famiglia contadina, a quello di militare di carriera fino al grado di Generale e del prestigioso incarico nella Germania Orientale.
Mi raccontò di come andarono effettivamente le vicende della crisi del Canale di Suez, nel Novembre del 1956, quando gli anglo-francesi, occuparono il Canale, come rivalsa nei confronti del Presidente Egiziano Nasser che lo aveva nazionalizzato. Mi disse, quasi testualmente: “Io ero stato preavvisato di tenere sempre pronti tutti gli aerei disponibili (alcune migliaia) per partire e andare a bombardare e distruggere Parigi e Londra, se i tentativi Russi e Americani non fossero valsi a far recedere gli anglo-francesi dall’occupazione del Canale. Io aspettavo – continuò a narrarmi il Generale – di ora in ora l’ordine di Chruscev, allora Segretario Generale del P.C.U.S. di andare a bombardare le due capitali. Attesi, ma nel frattempo erano intervenuti gli Americani che si adoperarono affinché Francesi e Inglesi abbandonassero il Canale occupato militarmente.”
Da tener presente che tutto questo accadde nel momento di crisi in cui, nelle stesse ore, le truppe Sovietiche occupavano Budapest e tutta l’Ungheria, dimostrando di essere decisi ad usare la forza.
Non so, fra le due spinte, quella Americana e quella Russa, quale sia stata determinante per far tornare indietro gli anglo-francesi, come avvenne, scongiurando un disastroso conflitto.
Renato Risaliti