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25 Ottobre 2019E’ una cosa incredibile ma ancora oggi c’è un posto nel mondo dove la stretta di mano conta e vale per suggellare affari da centinaia di migliaia di dollari.
Situata nel Belgio settentrionale nella regione delle Fiandre, Anversa è una città d’arte sofisticata, con residenze Art Nouveau, ville neo-rinascimentali, strade e castelli medievali. È la città di Rubens, capofila di una schiera di pittori fiamminghi entrati a far parte della storia dell’arte.
Anversa è anche la capitale dei diamanti dove operano quattro borse che giornalmente trattano questo gioiello meraviglioso. Anversa, la più grande cassetta di sicurezza del mondo, dove l’80% della produzione mondiale del grezzo e il 50% circa di quello lavorato passa da un’area vasta più o meno 3 km quadrati, un quartiere fatto di un reticolo di vicoli e strade intorno alla stazione centrale, dove l’accesso alle auto è proibito, piena di telecamere, di polizia e di vigilantes. Nel Diamantkwartier (quartiere dei diamanti), lavorano più di dodicimila persone tra tecnici impiegati, esperti intagliatori ed abili commercianti.
Queste pietre, che per alcuni sono investimenti, per altri un capriccio e per altri ancora il segno tangibile della propria condizione economico e sociale privilegiata, non sono altro che cristalli di carbonio puro che si sono formati sotto la crosta terrestre a causa di una pressione altissima. Il diamante, bellissimo, dalla luminosità abbagliante, per molti solo un sogno irraggiungibile. Questo bene voluttuario per eccellenza, piacere effimero di ricchi e benestanti, al momento dello scambio tra gli operatori viene sottoposto ad una sorta di esame etico. Le pietre, sia quelle grezze che quelli già tagliate non possono essere vendute se provengono da zone di guerra. Senza certificati di origine che ne attestino la tracciabilità non vengono accettati.
Commercianti israeliani, indiani o russi, di religione ebraica protestante o ortodossa, a tutti basta una stretta di mano seguita da una parola “mazal” (buona fortuna in ebraico) per concludere un affare e quei pezzi lucenti cambiano in pochi istanti proprietario. La trafila per diventare un operatore è lunga e difficile. La presentazione di una grossa mole di documenti, la garanzia di altri operatori già accreditati ed infine un difficile esame di ammissione, con la speranza che la propria domanda venga accolta, perché nessuna motivazione viene data in caso di mancata accettazione.
Severissimi i controlli su ciascun operatore e chi sgarra nei pagamenti o sostituisce una pietra o non rispetta la famosa stretta di mano è fuori e difficilmente potrà riaccreditarsi. A colui che ha mancato di parola o non ha pagato una partita, sarà vietato l’accesso al mercato e l’avviso della sanzione comparirà ad Anversa, come sulle piazze di scambio a New York o Tel Aviv.
Anversa, in questa città bellissima delle Fiandre dove l’architettura fiamminga rinascimentale esplode in tutta la sua bellezza, mani esperte tagliano le pietre più grosse ed un artigiano esperto guadagna molte migliaia di dollari al mese. E’ un lavoro difficile quello del taglio e un errore costa caro, molto caro. Un taglio sbagliato o fatto male getta al vento la pietra, il tempo di lavoro impiegato e moltissimo denaro.
In questa parte di mondo si stringono le mani con forza per concludere affari milionari ma si usano anche con la delicatezza di una farfalla per svolgere il proprio difficilissimo lavoro in maniera perfetta.
Alessandro Orlando