
Revocato l’ergastolo vero per i mafiosi: un passo indietro nella civiltà giuridica europea.
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12 Ottobre 2019Parte nel 2012 l’ultima raccolta firme contro l’ergastolo, naturalmente compreso quello ostativo. La proposta di iniziativa popolare per l’abolizione della pena dell’ergastolo (previsto dall’articolo 22 del Codice Penale), era stata lanciata da Carmelo Musumeci (nato ad Aci Sant’Antonio, provincia di Catania, nel 1955, la sua carriera criminale inizio a 16 anni a Massa, in Toscana. In pochi anni diventa capo di un’organizzazione criminale dedita a rapine, traffico di droga, racket, tangenti e bische clandestine. Il clan Musumeci è protagonista negli anni 80 di una sanguinosa lotta con il clan Tancredi, e Musumeci viene chiamato il ‘boss della Versilia’. Viene arrestato il 22 ottobre 1991 con l’accusa dell’omicidio di Alessio Gozzani, ex portiere della Carrarese, amico di Tancredi. Nel 1992 viene condannato all’ergastolo ostativo. Ora è anche scrittore e appoggiato dall’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.
Il partito, quello del no all’ergastolo, che unisce anche il “diavolo” e l’ “acqua santa” ma, per fortuna, non trova adesioni tra i cittadini.
Il primo tentativo di abolizione della pena dell’ergastolo risale al 17 maggio 1981, allorché gli italiani furono chiamati a votare per cinque referendum abrogativi, su iniziativa del Partito Radicale. Il no all’abrogazione dell’ergastolo fu netto, con oltre 24 milioni di cittadini che votarono per mantenere la pena. I sì furono poco più di 7 milioni.
A dire il vero, della legittimità dell’ergastolo nel nostro ordinamento si discute sin da quando l’Assemblea costituente scrisse il comma 3 dell’articolo 27 che impone la finalità rieducativa della pena e il divieto di trattamenti contrari al senso di umanità. Nel 1974 la Corte costituzionale stabilì che l’ergastolo è legittimo in quanto anche all’ergastolano è data la possibilità di accesso alla liberazione condizionale. Nel 2003, la stessa la Corte si è espressa anche sull’ergastolo ostativo, ribadendo il concetto: il condannato all’ergastolo che corrisponde alle esigenze del Pm potrà avere accesso alla liberazione condizionale e sperare di terminare la sua vita in libertà.
Ma che fine ha fatto l’iniziativa del 2012?
Oltre alle firme raccolte – pare oltre 20 mila, quindi non sufficienti – considerato il precedente del 1981, nel 2013 fu presentata una proposta dei parlamentari Roberto Speranza e Danilo Leva, che se fosse diventata legge, la pena dell’ergastolo sarebbe stata sostituita dalla pena massima temporanea, fissata dall’ordinamento in trent’anni di reclusione.
A proposito della trasversalità del partito del NO all’ergastolo, andate a leggere i nomi dei firmatari (http://www.carmelomusumeci.com/pg.lista.appello.php)
Durante gli anni passati, poi, furono molte le voci che si levarono contro l’ergastolo, per la tutela dei diritti degli stragisti e assassini mafiosi e terroristi.
Mai che uno di questi paladini del diritto abbia espresso, con la medesima forza, un segnale tangibile di solidarietà alle vittime di quegli ergastolani.
Ora l’aiuto arriva dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa (non l’ Unione Europea).
Per quanto mi riguarda, sono da sempre mobilitato per il SÌ all’ergastolo.
Renato Scalia