Verdone abbraccia Pistoia e fa grande Presente Italiano

Se nei prossimi anni Presente Italiano riuscirà ad affermarsi come un punto di riferimento per i Festival in Italia, insieme alla sua peculiarità nel valorizzare il cinema italiano recente e sottovalutato dal pubblico, si dovrà tornare inevitabilmente con la memoria a questa edizione. Perché Carlo Verdone non è stato solamente un ospite d’eccezione della quinta versione di questa manifestazione ma anche il punto di approdo da cui ripartire per misurare le proprie ambizioni.

Verdone ha riempito le sale dove è stato ospite, è stato oltremodo generoso nel darsi al pubblico di una città(dina) che lo ha letteralmente stretto a se in un abbraccio stracolmo d’amore e sincero affetto, ha messo alla prova l’organizzazione di un evento che timidamente si affaccia al mondo. Verdone ha insomma rappresentato il termometro di un Presente Italiano che ha voglia di crescere e di ripetersi, abituandosi a tutta questa gente e facendosi a sua volta riconoscere da una città, Pistoia, che lo ha visto nascere e che stavolta più che in passato sembra averlo definitivamente consacrato come punto di riferimento imprescindibile del proprio calendario culturale. Ma Verdone che ha fatto grande Presente Italiano ha fatto anche qualcosa di più. Ha messo al centro Pistoia, unendo idealmente i trattini tra il Festival, la sua presenza e la città attraverso una sua piccola grande passione: quella per i treni. Verdone ha promesso che tornerà, in forma privata, intima, magari due giorni per studiare con calma la storia della locomotiva e dei vagoni, visitando il museo dei treni antichi.

È un piccolo segno dei tanti preziosi valori che Pistoia ha nel suo patrimonio in cui anche i prossimi ospiti potranno curiosare, ognuno in base alla propria passione. Se la città starà al passo del Festival e quest’ultimo non avrà paura di bruciarsi le ali nel volo verso l’ambizione, ci sarà molto da divertirsi. Di questo possiamo esserne certi.

Stefano Cavalli