
“Avanzi di galera” : Franco Crocco al Macro di Roma per una mostra che parla di speranza
1 Ottobre 2019
Al raduno dell’Associazione Marinai d’Italia anche Forte dei Marmi
2 Ottobre 2019Nessuna bacchetta magica o investimenti miliardari in progetti di marketing. La valorizzazione di un territorio, dei suoi prodotti e delle persone che lo abitano, un restyling urbanistico di tutto rispetto e lo sforzo per mantenere l’ordine e il decoro urbano fanno oggi di Bari una città “nuova” e una delle mete preferite dei flussi turistici della penisola; sono lontani i tempi in cui passeggiare tra i vicoli significava esporsi a pericoli di ogni genere, in una città portuale malridotta e malfamata; oggi offre il giusto mix di cultura, divertimento, buon cibo: una passeggiata per le vie del centro con le boutique e i bei negozi, una immersione nelle viuzze della città vecchia dove si respira la cultura millenaria anche e soprattutto religiosa, gustando la cucina del luogo e dei suoi prodotti della terra senza dimenticare una fervente attività culturale e un lungomare restituito alla collettività con spiagge pulite e ben tenute.
La città da visitare è racchiusa in un triangolo tra la città vecchia, il borgo murattiano -la zona a viabilità ortogonale edificata a sud della città medievale durante il periodo napoleonico sotto le disposizioni appunto di Murat- e il lungomare; la vita commerciale ha la sua punta di diamante in via Argiro, via Cavour e via Sparano dove l’effetto prospettico e a cannocchiale rende la via “europea” e dove troviamo le maggiori boutique, griffe e gioiellerie; la città vecchia resta il fulcro dove cultura e religione si intrecciano e qui segnaliamo la Cattedrale di San Sabino esempio di architettura romanico pugliese. I lavori di ristrutturazione del 2002 che interessarono il complesso hanno portato alla luce, è proprio il caso di dirlo, un fenomeno tanto unico quanto mistico: durante il solstizio d’estate, nella chiesa deserta e illuminata dal sole, la forma del rosone della facciata disegnata dai raggi solari lambisce il mosaico del pavimento che ha le stesse forme e dimensioni del rosone posto in alto, fino a combaciarvi.
Degna di nota è anche la Basilica di san Nicola dove sono deposte e venerate le reliquie del vescovo di Myra; al suo interno ogni angolo è celebrazione del santo e nella cripta sono conservate le reliquie portate a Bari nel lontano 1087 da marinai e commercianti locali. Il santo che viene dal mare è un ponte per un dialogo ecumenico verso l’oriente –la Basilica dipende direttamente dalla Santa Sede-. In Russia il culto di San Nicola è particolarmente importante e nel 2017 una reliquia è stata venerata sia a Mosca che a San Pietroburgo il tutto con la benedizione di Papa Francesco. E sempre Papa Francesco, nel 2017, ha riunito a Bari i capi di 22 chiese cattoliche: patriarchi e capi delle chiese del Medioriente; cattolici e ortodossi si sono dati appuntamento in una delle città “porta d ‘oriente” perché anche il simbolismo, nel dialogo così difficile tra religioni, dia il suo contributo…..
La città vecchia è inoltre luogo dove si respira la tradizione culinaria del sud: piccole botteghe alimentari, trattorie, ristoranti dove è possibile gustare la cucina della Puglia; rinomati tra i prodotti le orecchiette: non potete che assaporarle, sono quelle preparate con tanta passione dalle donne del quartiere della citta e vi garantisco che è facile lasciarsi conquistare dalla simpatia delle signore e dalla loro maestria nel prepararle a mano tra le stradine della città medievale. E cosa dire dei vini e dell’olio di questa ridente terra.
Il lungomare è stato rimesso a nuovo con i suoi 197 lampioni a quattro lanterne, effetto cartolina, dove i giardini le piazzette e i marciapiedi sono tenuti alla perfezione e non si trova una cartaccia in terra!!; proprio sul lungomare fa mostra di se’ il teatro Margherita, costruito su palafitte, completamente rinnovato, è oggi riconvertito in polo museale e sede di mostre ed eventi.
Altro “contenitore culturale” per eccellenza il Petruzzelli, ricostruito interamente dopo il rogo del 1991, offre stagioni di teatro, opera, balletto, concertistica, tutti spettacoli di primo piano.
Anche il Castello Normanno Svevo, posto a difesa della penisola di Bari Vecchia, edificato nel XII secolo e distrutto nel 1156, infine restaurato per volere di Federico II attorno al 1230 oggi ospita rassegne e mostre. Sempre nel 2017 all’interno dello stesso castello si è svolto il G7 finanziario che ha portato in città circa 400 ospiti tra ministri delle Finanze, governatori delle banche centrali, economisti e giornalisti, una vetrina di tutto rispetto che ha fatto conoscere uno spaccato del nostro Sud lontano dagli stereotipi negativi del Mezzogiorno.
Renato Vagaggini