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27 Settembre 2019In queste ore, a Palermo, è stata eseguita l’operazione antimafia nei confronti di 11 persone accusate di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Cosa nostra ha messo le mani sul controllo e la gestione di locali notturni nel capoluogo e in provincia, mediante i servizi di sicurezza privata.
Ho iniziato ad analizzare il fenomeno nel 2014. Non solo discoteche. Ne ho parlato nel corso di eventi pubblici e fatto approfondimenti che potete trovare nel mio blog (quannomepare).
La storia del controllo dei locali e del pizzo mascherato dai servizi di sicurezza è un metodo che va avanti da anni.
Anche la Toscana non è immune. È capitato oltre 10 anni fa. Anche in quell’occasione furono arrestate 11 persone, tra cui affiliati alla camorra che avevano messo le mani sul controllo delle discoteche nell’aretino, mediante buttafuori.
Un metodo utilizzato da tutte le organizzazioni criminali.
Anche la periferia della Capitale è martoriata da questo problema. Un trattamento che viene riservato a molti di coloro che provano a fare un investimento nei quartieri abbandonati dallo Stato, dove imperano famiglie mafiose.
Il sistema è molto semplice. Apri un ristorante nel loro territorio? Davanti il locale iniziano a stazionare tossici e spacciatori. Chiedi l’intervento delle Forze di polizia, ma il problema non viene risolto.
Poi arrivano loro e il gioco è fatto. Sei incastrato.
Renato Scalia