Palermo. 2017. Ciccio Mira, bizzarro organizzatore di eventi, si appresta a mettere in piedi un concerto per ricordare Falcone e Borsellino a venticinque anni dal loro assassinio, mentre lungo le via della città sfilano cortei per la legalità e Letizia Battaglia, storica fotografa dei delitti di mafia, documenta con la sua macchina.
Tutto bene, dunque? Assolutamente no, perché Ciccio Mira è colluso con la mafia facendo l’evento solo per far lavorare dei disgraziati e ricavarci qualche soldo, mentre nessuno nelle sfilate sembra essere interessato al tema, ritrovandosi solo per ballare e fare festa.
L’unica indignata è l’impotente fotografa, schifata da tutto questo, che aiutata dall’occhio registico di Maresco fa emergere un ritratto raggelante della città e dei suoi abitanti. Palermo è fatiscente, ricoperta di rifiuti, e i palermitani sembrano essere rimasti culturalmente indietro di decenni.
Certo, il quadro è parziale (come la Battaglia gli contesta ad inizio film, gli intervistati se li va a cercare con il lumicino e Maresco riprende solo i quartiere peggiori) ma è pur sempre una realtà che esiste e “La mafia non è più quella di una volta” è un film mirabile anche per la messa in scena, geniale per le scelte visive, oltre ad essere condito dall’abbondante e cinica ironia del Cinema di Maresco a cui siamo abituati.
“La mafia non è più quella di una volta” è un documentario bello e spietato, da non perdere assolutamente quando arriverà in sala.
Stefano Cavalli
