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3 Settembre 2019
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3 Settembre 2019Antropocene è un termine coniato dal biologo Eugene F. Stoermer, negli anni Ottanta, per indicare l’attuale epoca geologica dove l’uomo è al centro di tutte le modifiche del nostro pianeta.
Il progetto in mostra al Mast di Bologna è una documentazione multimediale che analizza l’impronta umana sulla Terra, tra gli autori il fotografo Edward Burtynsky e i registi e videomaker Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier raccontano i cambiamenti del nostro pianeta e gli effetti devastati su di esso combinando la fotografia, l’arte e i video.
Immagini spettacolari, riprese che lasciano lo spettatore senza fiato accompagnandolo, durante tutta la visita, in uno stato emotivo che si alterna tra lo stupore per i paesaggi naturali e l’angosciante distruzione che l’uomo stesso sta compiendo giorno dopo giorno.
Il progetto espositivo si basa sulla ricerca del gruppo di scienziati “Anthropocene Working Group” che raccoglie le prove del passaggio dell’attuale epoca geologica, prove volte a dimostrare che l’uomo è la forza che agendo sul pianeta causa disastrose trasformazioni.
Dalle miniere di potassio nei monti Urali in Russia, alla Grande barriera corallina australiana, dalle cave di marmo di Carrara ad una delle più grandi discarichea in Kenya, a Dandora… questi sono solo alcuni dei luoghi in mostra, visibili anche attraverso tre installazioni di realtà aumentata che ricreano su smarthpone e tablet un modello fotorealistico di grande verosomiglianza, tale da consentire ai visitatori di toccare con mano gli effetti devastanti causati dall’uomo.
Antropocene ha debuttato in Canada nel 2018 con il film “Anthropocene: Tha Human Epoch” proiettato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival.
Felisia Toscano