
Nessun dorma a Uzzano Castello il 6 settembre !
1 Settembre 2019
Applausi e lacrime per il documentario su Claudio Caligari
1 Settembre 2019Il popolo di Mike Patton è devoto al suo generale (Patton), ordinato e silenzioso nel formare una coda di serpente che striscia sinuosa tra i palazzi che si affacciano sulla Piazza del Duomo pratese.
Le facce sono quelle di trent’enni e quarant’enni cresciuti a pane e Faith No More, di cui Patton è stato inconfondibile voce, volto, leader. Sono ansiosi di ascoltare il loro mito in questa veste insolita di crooner, pronto a ricantare i grandi successi della musica popolare italiana degli anni cinquanta e sessanta. “Fa un caldo puttana” come dice Patton togliendosi la giacca dopo pochi pezzi e lui non fa niente per spegnere l’incendio. È un animale da palco, un entertainment nato e vi confesso che mai mi ero divertito così tanto ad un concerto, anche e soprattutto quando l’americano da “San Fraciccio” inizia un divertente scambio di battute con il pubblico, con il suo italiano strambo e infarcito di parolacce. E la forza del suo rapporto simbiotico con il popolo la si misura proprio in questa conversazione a distanza: gli uomini gli urlano che è un grande, le donne che se lo porterebbero a letto.
Dopo un’ora e mezzo abbondante le luci del palco si accendono tutte per illuminare gli straordinari interpreti che lo hanno accompagnato, Patton ci scherza e invita il pubblico all’aftershow all’Officina Giovani. Il suo popolo lo applaude, ne vorrebbe di più e lui gli regala un’altra manciata di pezzi; a sorpresa arriva anche un brano dei Mr. Bungle, altro suo gruppo cult. È una ballata delicatissima che chiude questa notte. Che notte, questa notte.
Stefano Cavalli