La figura del leone fu associata a San Marco già nel secolo II dalle interpretazioni di Sant’Irenio e successivamente nel secolo IV da San Girolamo. Il leone di San Marco trae la sua origine da un’antica tradizione, secondo la quale, nel corso del viaggio dell’Evangelista da Aquilea a Roma, una tempesta sospinse la nave del Santo nella Laguna di Venezia e qui durante la sua sosta gli apparve in sogno un angelo, dicendo: «Pax tibi Marce, evangelista meus. Hic requiescat corpus tuum.» (Pace a te, Marco, mio evangelista, qui riposerà il tuo corpo). Profetizzandogli che in queste terre, un giorno, avrebbe trovato riposo e venerazione per il suo corpo. 
La profezia si avverò nel 828, quando due mercanti veneziani trafugarono il corpo del Santo da Alessandria d’Egitto, ormai terra di infedeli e lo trasportarono a Venezia nascondendolo nella Basilica. Dove fu ritrovato solo nel 1094, divenendo così il simbolo e Patrono della città lagunare. Dal 1250 il Patrono iniziò ad essere rappresentato in forma di leone passante alato tenente con la zampa anteriore destra il libro aperto su cui è incisa la profezia dell’angelo, il tutto smaltato in oro.
Talvolta le diverse rappresentazioni erano indice delle condizioni in cui si trovava la Repubblica di Venezia, in un specifico momento. Infatti in periodo di pace il libro era aperto, mentre in periodo di guerra il libro era chiuso oppure il leone brandiva la spada.
Oltre a tali raffigurazioni, nel tempo fu introdotto il leone accovacciato, posizionato frontalmente con le ali spiegate a ventaglio assumendo un aspetto simile al granchio con le chele aperte. Detto in veneziano, “in moléca” , ma pronunciato “in mo’eca”, che è il nome dei piccoli granchi in periodo di muta. Questa versione fu applicata su spazi ridotti, per la semplicità e la compattezza grafica, soprattutto su monete, sigilli, stemmi e bassorilievi stiacciati.
Il leone di San Marco, o Leone Marciano è dunque la rappresentazione simbolica dell’Evangelista San Marco.
La figura del leone simboleggia la forza della parola del Santo, le ali l’elevazione spirituale, l’aureola ne indica la santità e la pietà religiosa. Non solo, è un simbolo che esprime il significato araldico di maestà e potenza, ed il libro è simbolo di sapienza e pace.
Il maestoso leone alato d’oro è il secolare simbolo della Città di Venezia, della sua antica Repubblica e attuale simbolo del Comune e della Provincia di Venezia, nonché della Regione Veneto, di numerosi altri enti, amministrazioni civili e militari, associazioni e società.
Il simbolo di San Marco dal 1954 è anche un premio prestigioso, ambitissimo sia per il cinema italiano che internazionale, e viene conferito alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica La Biennale di Venezia: il leone d’oro. Divenendo un ambasciatore della bellezza, sinonimo e simbolo dell’arte cinematografica mondiale.
Michele Fiaschi