Riti, tradizioni e leggende del Solstizio d’Estate.
12 Giugno 2019Una Radio in-tascabile
18 Giugno 2019E’ stata la mia insegnante di storia del periodo feudale dell’Inghilterra, presso l’Università di Mosca nel 1958/1959. Lei ha dedicato tutta la vita allo studio sulla nascita e affermazione del parlamentarismo inglese. Qualcuno si chiederà, cosa c’è di curioso?
Ma chi era E. G.?
Il nome proprio è quello di battesimo dato dai genitori, ma come cognome, è quello che lei assunse , come spesso si usa in Russia, del marito di origine caucasica.
Dalla fisionomia si capiva che non era di etnia russa, ma bensì di origine ebraica; capelli neri, occhi neri, volto rotondo, in effetti lei, soltanto anni dopo, quando si recò alla “Settimana del Datini” , il convegno di storici che si svolgeva a Prato negli anni ’70-’80, ebbe a raccontarmi alcune delle verità che poi ha ampliato in un libro di ricordi, pubblicato dalla figlia dopo la sua morte avvenuta nel 1991 dopo il crollo dell’URSS.
Lei in verità si chiamava Zederbaum ( in tedesco “albero di cedro”).
Gli ebrei russi, fino alla rivoluzione di Ottobre, parlavano un dialetto yiddish, sostanzialmente tedesco, ma contenente molti vocaboli dell’antico ebraico.
Chi erano gli Zederbaum?
Erano una famiglia ebraica composta da tre fratelli e una sorella, questa si sposerà con Dan un intellettuale ebreo russo che ebbe a polemizzare anche con Lenin.
Il padre della Gutnova, il maggiore dei fratelli, Vladimir, era il capo del Bund, l’organizzazione degli operai ebrei russi e al secondo congresso del partito social democratico russo nel 1903 fu l’ago della bilancia nella costruzione delle maggioranze e minoranze che si formarono nel partito social democratico tra bolschevichi (all’inizio maggioranza) e menschevichi (che furono prima minoranza, ma al secondo congresso, grazie allo scostamento dei voti del Bund, divennero maggioranza).
Gli altri due fratelli inizialmente seguirono il fratello maggiore, ma successivamente si allontanarono politicamente e assunsero due cognomi diversi: uno sarà Martov che diventerà poi il principale avversario ideologico e politico di Lenin e morirà in esilio all’estero nel 1923. Il terzo fratello assunse il cognome di Eigiov che nel 1918, con la frantumazione dei menschevichi, di cui era capo il fratello, divenne un menschevico di sinistra.
Questa formazione alla fine del 1918, dopo la conquista del potere da parte dei bolschevichi, confluì in questo stesso partito.
Da allora Eigiov seguì la linea di Stalin, non sempre coincidente con quella di Lenin e gradualmente crebbe il suo potere seguendo proprio Stalin.
Nel 1937 Stalin lo premiò nominandolo Ministro dell’Interno e fu lui stesso ad organizzare le grandi persecuzioni contro gli avversari reali o presunti tali. Questo fino al 1940 quando fu fatto fucilare da Stalin per presunto tradimento. La Gutnova alla fine degli anni ’20 andava a far visita al padre che era detenuto nella prigione della Russia Europea, e contemporaneamente comunque lei si affermava come storica grazie alla protezione del noto accademico sovietico Kosminski, esperto di storia inglese. La sua carriera la porta ad essere docente all’Università di Mosca, la maggiore istituzione scientifica del paese. Solo nel 1990, oramai imminente la caduta dell’URSS, mi confessò che lo zio era Martov, ma tacque sul padre e sul potente Eigiov.
Per me rimane una questione singolare, che con un contesto familiare di questo genere, si sia voluta dedicare, per tutta la vita, allo studio della nascita e affermazione del parlamentarismo inglese.
Prof. Renato Risaliti