Alla “Voce di Arteventi” torna Franco Bendinelli del Gruppo Febo per parlare di “cuccioli”.
Ospite di Maurizio e della redazione di Arteventi, sulla web radio “sulla radio di tutti” del 15 aprile, il Presidente del Gruppo Febo-Misericordia Pistoia Franco Bendinelli, una vecchia conoscenza, ma direi, anzi, un amico, avendolo avuto gradito ospite in trasmissione non molto tempo fa. Questa volta Franco ha lasciato Luce a casa. Le mandiamo un saluto e iniziamo a parlare con Franco per scoprire le prime attenzioni che si devono porre nel tenere un cagnolino in casa.
“Quando arriva un cucciolo in casa, sia acquistato, o un trovatello dal canile, deve abituarsi all’ambiente alle persone alle situazioni che ci sono già. Il tema centrale è evitare al cagnolino il disagio, la neofobia. Anche solo il rumore dell’aspirapolvere può suscitare grande preoccupazione. Nelle prime due tre settimane deve ispezionare l’ambiente. Ma guai farlo entrare in bagno e nella dispensa.”
Ci sono differenze tra cuccioli con pedegree e cuccioli presi al canile?
“ No. Per il cane, quando arriva in famiglia e arriva alla scuola Febo, le difficoltà sono le medesime. A parte quelli abbandonati …quelli di allevamento di solito devono aver rispettato i tempi di consegna del cucciolo. Noi non analizziamo la provenienza, ma il cane, il cucciolo in se stesso.”
Consigli di iniziare l’addestramento subito per i cuccioli? Domanda Maurizio .
“Il processo educativo, così come avviene in campo umano, è frutto della natura, del temperamento dell’individuo e poi della famiglia, della società, del gruppo. Noi lavoriamo con i cuccioli fin dai primi mesi di vita, in modo che possa acquisire un magazzino di informazioni che gli saranno utili poi per tutta la vita. Se agiamo fin da piccoli si toglieranno i rischi di brutti vizi, morsi, aggressività, e quant’altro.”
Quanto tempo si deve stare in casa con il cucciolo? Ovvero si può lasciare solo? Come si conciliano i problemi di lavoro e familiari?
“Cosa sbagliata è prendere ferie quando si prende un cucciolo. Per una settimana si sta con lui sempre e poi si torna a lavorare e lui si sente abbandonato! Il cane può stare per un massimo di 4 ore da solo e ci si arriva gradualmente. Altrimenti non ci si deve lamentare”.
Si ride in studio pensando ai divani sventrati, alle piante distrutte, ai soprammobili ridotti in briciole, agli indumenti masticati. Sono cose all’ordine del giorno.
“ Sta diminuendo l’età di accesso ai corsi. Sarebbe interessante che questo fenomento fosse oggetto di Tesina da parte di qualche studente. Ci sono una quindicina di anni di archivi da consultare e studiare. Si potrebbero studiare i profili, vedere come cambiano le razze e fare tante altre riflessioni”.
Parlavamo di razze canine, interviene Maurizio, ma secondo te le razze sono legate alla moda?
“Noi cinofili rischiamo di essere criticati quando ci pronunciamo, ma io non consiglio i cani da borsa. Per vari motivi stanno sempre in braccio o sulle gambe. Comunque nella scelta del cane di razza bisogna pensare a chi poi guiderà l’animale. Ci vuole un certo equilibrio. Cani vigorosi, potenti, ad esempio, non sono indicati a persone con problemi di salute, di cuore o articolari, ovviamente.”
Parliamo un poco di alimentazione. C’è da fare attenzione vero?
“La dieta è compito del veterinario. Ogni persona che prende un cucciolo vi si deve rivolgere , come pure per le vaccinazioni. Grosso modo si può dire che il cibo è in rapporto con il peso. Evitare di dare i bocconcini fuori pasto. I dolci e la cioccolata sono alimenti assolutamente da evitare. Il the, la camomilla.”
La sicurezza in casa per l’animale e per la famiglia?
“Per il benessere del cane e per la tranquillità della famiglia mettere via farmaci, custodie, prese elettriche, cavi elettrici.”
E i furti del cibo?
“Durante l’addestramento simuliamo delle tavole apparecchiate e vediamo quali sono i gesti che innescano a volte i ‘furtarelli’ del cibo, una sorta di scuola ‘esperenziale’.”
Nel frattempo facciamo i complimenti all’istruttore Ugo per il lavoro che fa sul campo con i migliori auguri che possa tornare presto al Gruppo Febo.
A che età si portanoi cuccioli alla scuola di addestramento?
“ In Italia a circa 60 giorni. All’estero ancora prima organizzano le “puppies class”. Per il problema delle vaccinazioni non complete c’è da dire che basta non bevano le acque stagnanti e non stazionino a razzolare nella terra, o raccogliere i resti degli altri cani. Se il cucciolo arriva a 4 mesi si preclude la possibilità di imparare prima e meglio.”
In cosa consiste l’addestramento vero e proprio?
“La settimana scorsa c’è stato un convegno a Firenze, l’ 8° Work shop dell ‘ AIECI. Qui si è fatta una profonda riflessione per regolare la professionalità degli istruttori auspicando l’ istituzione di appositi albi, certificazioni e percorsi formativi. Personalmente ritengo importante la formazione dei corsi presso l’Università di Pisa che formano anche dal punto di vista delle informazioni scientifiche.Tornando ai cuccioli, l’addestramento consiste nella socializzazione, a stare con le persone e con gli altri animali, poi le esperienze precoci e infine ci sono da seguire le parti educative.”
Il cane percepisce gli stati d’animo?
“Certo. I cani condividono le nostre emozioni. Leggono anche le micro espressioni. In questi giorni, ad esempio, stiamo lavorando in un Istituto scolastico pistoiese e il cane Gea, un cane molto empatico, è riuscito ad attivare una persona, a dare benessere, a farla uscire dal suo isolamento.”
Possono i cani avvertire alcuni tipi di malattie?
“Nella due giorni di convegno sono stati presentanti degli studi sulla possibilità per i cani di diagnosticare precocemente alcuni tipi di malattia. Possono esser utili per anticipare la diagnosi medica. Nei cani per l’assistenza ci sono i cani allerta diabete, e i cani allerta epilessia. Devono essere istituiti appositi protocolli per lavorare con le strutture sanitarie. Da pochi mesi è diventata attiva sul territoro nazionale per la pet therapy la “digital pet” dove gli utenti possono trovare le strutture che si occupano della pet therapy.”
Come sono i rapporti con le strutture sanitarie?
“C’è una certa apertura negli ospedali per l’animale. E’ una apertura emozionale. Però le strutture sanitarie chiedono tante modelli, documenti, certificazioni. Scoraggiano un poco. Se pensiamo che le nostre sono attività svolte da volontari, diventa poi tutto molto difficile. Secondo me le attività della pet therapy dovrebbero rientrare nei LEA come la fisioterapia o altro.”
Quello dei volontari è un problema, ricorda Franco, perchè è difficile trovare nuovi volontari, soprattutto dei giovani. Facciamo nuovamente un appello affinchè, se ci sono persone interessate, contattino il Gruppo Febo.
Venite a visitarci. Siamo a Pistoia, in Via San Piero in Vincio, località La Fallita. E’ il sincero invito di Franco per tutti gli ascoltatori di “Sulla radio di tutti.”
Potete contattare franco e la Scuola del Gruppo Febo alla e mail: franco.bendinelli@tin.it
La trasmissione radio potete riascoltarla qui:
https://sullaboccaditutti.net/Webradio/
Redazione arteventi news
Laura Filoni e Maurizio Gori
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