Le antiche Camelie della Lucchesia: un’esplosione di colori in mostra.
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27 Marzo 2019Un eccellente spettacolo di produzione pistoiese quello visto sabato scorso al Teatro Bolognini: la regia Giuseppe Tesi, con Giulio Maria Corso, con la partecipazione, in video, di Katia Ricciarelli, al sax Matteo Totaro, scene di Alessandro Chiti e luci Roberto Chiti.
La scelta di mettere in scena, seppur rielaborandolo, il difficile testo di Marie Brassard “Jimmy creatura di sogno” dimostra coraggio e un grande senso della sfida. Si perché quest’opera, così onirica e degna di un’interpretazione psicoanalitica, risulta alquanto ostica e di non facile comprensione, o almeno di non univoca comprensione. Certo si individua bene il tema dell’amore, in tutte le sue forme, in contrasto con l’assurdo della guerra, ma la materia dei sogni è complicata, paradossale e ahinoi solo interpretabile, come ben sanno tutti quelli che nel corso dei recenti decenni si sono apprestati a decodificarli.
Nei panni di Jimmy, creatura nata da un sogno e che all’interno dei sogni sarà destinata a rimanere con alterne fortune, l’attore Giulio Maria Corso, già visto in serie televisive come Squadra antimafia e il Commissario Montalbano. Ottima prova interpretativa visto che per circa 90 minuti ha dovuto “reggere la scena” da solo con lunghi e articolati monologhi, raccontando emozioni, passioni, sofferenze e colpi di scena surreali.
Da apprezzare anche la realizzazione tecnica dello spettacolo: funzionali proiezioni filmate sospendevano i dialoghi del protagonista che si trasformava anche in cantante rétro, fornendo ottime capacità vocali e interpretative, grazie all’accompagnamento di un sassofono in stile Jazz.
Marco Gasperini