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24 Febbraio 2019RES BELLICA – LA PRIMA GUERRA TOTALE DEL XX° SECOLO.
E’ stata inaugurata ieri 23 febbraio presso la Bilioteca Luzi di San Miniato la mostra RES BELLICA dedicata a Brandolino Brandolini d’Adda deputato vittoriese e unico deputato italiano morto in guerra.
Mostra storico documentale che vede coinvolti diversi soggetti nell’ambito delle celebrazioni del Centenario della Grande Guerra a Vittorio Veneto tra cui Comune di Vittorio Veneto, Esercito Italiano, Mibac, Honourable Artillery Company.La mostra è realizzata mediante il contributo finanziario del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
La mostra allestita a San Miniato riguarda la sezione :”I numeri della Grande Guerra” con foto tratte dal fondo Marzocchi del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Al termine della cerimonia l’Ass. Barbara De Nardi conferirà l’attestato di Cittadinanza onoraria alla memoria ai caduti di: Casciana Terme Lari, Terricciola e Pieve Fosciana. Saranno presenti gli amministratori dei rispettivi comuni.
Durante l’inaugurazione verrà distribuita gratuitamente la pubblicazione di Michele Fiaschi e Francesco Fiumalbi “A cento anni da Vittorio Veneto”.
VITTORIO VENETO
La città di Vittorio Veneto è un luogo sacro alla nostra patria e lo è in quanto la Battaglia, che da questo territorio prese il nome, segnò la fine di un conflitto cruento e devastante e regalò all’Italia, all’Europa e al mondo intero il ritorno alla Pace.
Con la terza guerra d’indipendenza, nel 1866 la città diventò italiana e nacque il 27 settembre del medesimo anno dall’unione dei preesistenti comuni di Ceneda e Serravalle. Il 22 novembre, assunse il nome di “Vittorio” in onore di Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia. Fu la prima fusione tra Comuni d’Italia.
Il 26 ottobre 1917 l’Esercito italiano crollò a Caporetto. Gli eserciti nemici occuparono l’intero Friuli e il Veneto orientale. Con il bando del Generale Cadorna del 5 novembre 1917, fu fatto obbligo a tutti gli uomini fra i 15 e 55 anni del territorio che stava per essere occupato dal nemico, di partire per la sponda destra del Piave. Un momento drammatico
di scelte difficili da prendere in breve tempo.
L’Esercito nemico entrò in Vittorio l’8 Novembre 1917 alle ore 11 e impiantò il suo quartier generale in quella che era una zona molto sensibile, inserita tra il gruppo di divisioni di montagna dell’esercito del generale Conrad e l’esercito del generale Isonzo Boroevic.
La città subì una dura occupazione militare e i cittadini furono costretti a una convivenza difficile con le truppe di diverse nazionalità per un intero anno. L’Esercito italiano fu schierato sul fiume Piave; sul fronte arrivano i “Ragazzi del 99” e il Generale Diaz che sostituendo il generale Cadorna, dette nuova fiducia alle truppe . I soldati italiani saldamente allineati sul Piave, furono pronti a difendersi fino all’ultimo. Gli alleati inglesi, francesi, cechi, americani, si allinearono sulla riva del fiume Adige, perché convinti che la linea del Piave potesse crollare. Le truppe italiane riuscirono a respingere i forti attacchi austriaci nel mese di giugno 1918. Dopo questa eroica resistenza, l’esercito cominciò a prepararsi per la grande offensiva, che il 24 ottobre 1918 fu lanciata su vasta scala. La battaglia è conosciuta come la grande battaglia di Vittorio Veneto, proprio perché, dopo 5 giorni di duri scontri, l’esercito Austroungarico fu costretto a ritirarsi fino a raggiungere la città, che venne liberata il 30 ottobre.
Alle ore 15, sezioni del XX reparto d’assalto precedute fin dal mattino da unità di ciclisti e dalla cavalleria dei Lancieri “Firenze”, entrarono a Vittorio Veneto accolte festosamente dalla popolazione; giunsero anche reparti di fanteria dell’VIII e del XXII corpo d’armata e vennero catturati i soldati austriaci superstiti.
Il 3 novembre l’Austria firmò con l’Italia l’armistizio di Villa Giusti che entrò in vigore il 4, giorno in cui gli italiani entrarono a Trento e la Regia Marina sbarcò le sue truppe a Trieste. La città il 29 ottobre 1919 fu decorata della Croce al merito di guerra con la seguente motivazione:
“Perchè travolta dall’invasione nemica mantenne sempre un contegno nobile e fiero, attendendo con fede il giorno della riscossa e della vittoria, cui dette il nome e lo spontaneo concorso dei suoi figli generosi.”
Vittorio Veneto, fu poi decorata il 2 novembre 1946 della Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: “Amore di Patria, spronando l’antica volontà di vittoria a piegare il destino, risuscita Vittorio Veneto. Per venti mesi di guerriglia atrocissima, sola ed indoma, organizza, sostiene ed alimenta i cittadini compatti nella rivolta contro il duplice servaggio e di cinquemila partigiani che, scolta insonne, lottano sulla sinistra del Piave e sui valichi montani a difesa della dignità d’Italia. Contro la rabbia nemica i volontari della libertà, donando ai vivi l’anima dei morti, confermano fieramente la nobilissima tradizione a conservare la libertà piegando la ferocia e la distruzione. Domata la tracotanza avversaria, costretto alla resa il nemico in ritirata, la città, libera per la tenacia dei figli, consacra all’epopea del nuovo riscatto il suo sacrificio di sangue e di mezzi.”
Il 19 settembre 2013 è stata insignita della Croce d’Oro al Merito dell’Esercito con le seguente motivazione:
“Città di antiche radici militari, teatro e testimone di fulgide ed eroiche gesta delle unità della Forza Armata, ha ospitato sul fiero suolo alti Comandi dell’Esercito favorendo la nascita di uno storico connubio con la comunità locale. Ispirata da virtù patriottiche, ha coltivato l’amor di patria, con sentimento di fratellanza per i soldati che hanno operato sul proprio sedime, fornendo un insostituibile supporto ai Reparti dell’Esercito da cui sono derivati lustro e decoro alla forza armata.”
La città è sempre rimasta indissolubilmente legata alla Vittoria del conflitto, tanto che il motto cittadino la richiama: “Victoria Nobis Vita”.
L’appellativo “Veneto” fu usato abitualmente soprattutto dopo la battaglia del 1918 e proprio nel bollettino di Guerra del 3 novembre 1918, viene aggiunto questo attributo.
CITTADINANZA ONORARIA ALLA MEMORIA
Nell’ottobre 1967 il Consiglio Comunale di Vittorio Veneto deliberò la concessione
della cittadinanza onoraria agli ex combattenti; ciò avvenne nel corso dell’anno
successivo, in occasione del 50° anniversario della fine della Grande Guerra e fu poi
effettivamente attribuita con la delibera 81 del 30 giugno1968. Questo risultò un
segno di riconoscenza voluto verso tutti gli uomini che avevano combattuto per ridare
la libertà alla città.
La decisione destò molto clamore e originò la decisione del Governo di istituire l’Ordine dei Cavalieri di Vittorio Veneto.
In previsione delle celebrazioni del centenario della fine della Grande Guerra, nel 2017 gli amministratori della città di Vittorio hanno maturato l’idea di valorizzare tutti coloro che hanno dato l’apporto indispensabile al processo di unificazione nazionale compiutosi con la fine del conflitto, concedendo la cittadinanza ai militari che persero la vita durante il medesimo. E tutti quelli che vi presero parte ma morti prima del 1968. Portato a compimento nel Consiglio Comunale del 4 novembre 2017 con delibera votata ad unanimità.
Un gesto di riconoscenza e gratitudine verso quelle persone che sacrificarono la loro vita per difendere e per portare a compimento l’unità di una Nazione che si era formata solo qualche decenni prima.
Comunicato stampa Comune di San Miniato