Cena Rinascimentale della Compagnia del Paiolo dedicata a Leonardo da Vinci.
Affollata sala di commensali per una nuova cena all’insegna dei piatti dedicati all’epoca di Leonardo da Vinci, presso il circolo arci di Bonelle, organizzata dalla Compagnia del Paiolo giovedì 7 febbraio scorso.
La scoperta dei sapori e delle pietanze che potevano arrivare sulle tavole dei signori del ‘500 è iniziata con il “Pan ghiotto”, un crostone di pane con il rognone di vitello cotto e aromatizzato con varie spezie tra cui menta, maggiorana, finocchio, pepe, garofano, cannella e noce moscata, tutte spezie che forniscono un gusto forte e un sapore originale, quasi dimenticato.
Il secondo piatto fornito dai volontari della compagnia sono state le tagliatelle al germano. Le tagliatelle sembra, per alcune tradizioni, siano state realizzate da Cristoforo da Messisburgo, scalco di corte, per omaggiare la chioma bionda di Lucrezia Borgia, neo sposa di Alfonso I D’Este, a Ferrara, nel 1502. Lo “scalco di corte” era colui che organizzava i banchetti e le cucine principesche e aristocratiche.
La pasta all’uovo era già nota e in uso da tempo, ma per l’occasione venne tagliata in lunghe strisce.
Il sugo di anatra selvatica, il germano, era una cacciagione molto utilizzata all’epoca ed era considerata una prelibatezza. Anche senza il pomodoro, che in quei giorni non era ancora arrivato dall’America.
Questo piatto, preparato con maestria, è stato una tagliatella delicata e morbida in bocca, che avvolgeva il sugo di germano dal gusto semplice e particolare, grazie anche alle uvette e alle spezie presenti.
La cena è proseguita con le quaglie sul crostone. Altro piatto molto presente sui banchetti delle nobili famiglie. Pietanza dal gusto dolce e forte allo stesso tempo, non molto comune, un sapore che nella preparazione è rimasto praticamente immutato fino ai giorni nostri.
Fagioli con l’occhio in accompagnamento ad una portata già speciale.
La quaglia, infatti, è un uccello che difficilmente arriva sulle nostre tavole, occorre una preparazione lunga e attenta che consente di esaltare questa carne, che va gustata con calma e passione, ripulendo ogni piccola parte.
Il menù si è chiuso con il dolce Berlingozzo tipico del Rinascimento e da un vin santo dell’ Azienda Poderino dei Trinci situata non lontano dalla casa natia di Leonardo da Vinci.
Sembra che il genio ebbe a scrivere “…Et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni…”
Ancora una volta l’amore per l’arte culinaria e la preparazione attenta della Compagnia del Paiolo ci ha portato in un viaggio nella nostra storia che è fatta anche dalla capacità e dall’impegno di coloro che in passato lavoravano intorno ai fuochi delle cucine, per fornire pietanze di qualità. Una occasione per scoprire e conoscere usi e tradizioni delle nostre origini, grazie a piatti più o meno noti, accompagnati da spezie e aromi più o meno rare.
Maurizio Gori
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quaglie su crostone e faglioli all’occhio
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quaglie nel tegame
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tagliatelle fatte a mano
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Tagliatelle al germano