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18 Febbraio 2019Liyong è un giovane imprenditore che da più di vent’anni vive con la propria famiglia e lavora ad Agliana. Ha un grande emporio che cura con perizia e attenzione. Sono affari di famiglia perchè anche i suoi più stretti familiari in Italia si occupano di attività commerciali.
I suoi genitori però hanno origine contadina, vivono ancora in Cina nella provincia orientale di ZHEJIANG.
E’ una regione vicina a Shangai e presenta una zona montagnosa e una zona costiera. Il clima è molto simile al nostro, ma l’inverno è più secco.
Lo intervistiamo per Arteventi news nel suo negozio, strappandolo per dieci minuti alla cassa e agli scaffali.
Liyong, sappiamo che in questi giorni è iniziato l’anno del maiale, state ancora festeggiando il Capodanno, puoi dirci qualcosa delle tradizioni del tuo paese?
Il Capodanno cinese, in base ai calendari lunari e solari, varia ogni anno, ma cade sempre tra fine gennaio e metà febbraio. Nel calendario cinese ogni anno è rappresentato da uno dei 12 animali dello zodiaco cinese. Quest’anno, il 05 febbraio 2019, è iniziato l’anno del Maiale.
Che caratteristiche hanno questi segni?
Sono tutti positivi. Però ogni segno ha un antagonista, un avversario, che sta esattamente dalla parte opposta del cerchio dei dodici mesi. E quindi dista 6 anni.
Marito e moglie non possono essere di due segni antagonisti! Aggiunge ridendo Liyong.
Quanto durano le feste?
La preparazione dei piatti, delle decorazioni, dei festeggiamenti iniziano molto prima dell’ultimo dell’anno, poi dopo il cenone, durano altri 15 giorni.
Cosa ricordi del tuo capodanno in Cina?
Io abitavo in un piccolo villaggio. Preparavamo tutto da noi. Non andavamo in città a comprare le pietanze o gli alimenti, come facciamo qui in Italia. Se ripenso alla mia infanzia devo dire che fino alle elementari non sono mai arrivato alla città. Non c’erano mezzi e dovevamo percorrere a piedi 10 km. Ho studiato per le scuole medie e superiori in un paese vicino, più grande del mio che aveva solo un migliaio di abitanti. Poi ho fatto l’università: ingegneria edile . A HANGZHOU, la capitale della provincia. Ma tornando al capodanno cinese voglio dirvi alcuni piatti tipici che si preparavano nella mia famiglia. Intanto devo dire che avevamo il maiale e veniva ucciso proprio in occasione della festa. I piatti principali sono i ravioli di fecola di patate cinesi “SHAN FEN JIAO”, il maiale al vapore con salsa di soia “PAO ROU”, il formaggio fritto di soia “TOFU” e infine il dolce di riso, datteri, e scorza di arancia secca “NIAN GAO” o “TANG GAO”.
Come si festeggiava nel tuo paese?
Nei piccoli paesi si facevano solo i ‘botti’. Talvolta alcuni gruppi facevalo ‘il giro di drago’. Invece nelle grandi città c’erano e ci sono ancora grandi sfilate e danze.
Ma anche qui la festa è molto sentita. A Prato ci sono grandi spettacoli per le strade. A Milano il grattacielo di una nota banca si è illuminato tutto di rosso.
Mio cugino, istruttore di Kong-Fu, per le festività è chiamato in tutta Italia, Milano, Padova, Venezia, con il suo gruppo a fare veri e propri spettacoli: ‘la danza del leone’ e la danza del dragone’.
Per fortuna – aggiunge Liyong sorridendo- ci sono i nostri genitori a tenere vive le tradizioni, cucinando per noi e ricordandoci come si vive in Capodanno cinese, perchè noi lavoriamo molto e non abbiamo tempo per i preparativi necessari, di solito preferiamo andare al ristorante!
Un ultima domanda e poi ti lasciamo al tuo lavoro, parlando di ristoranti, dove si mangia davvero del buon cibo cinese dalle nostre parti?
A Prato si mangia bene cinese. Ci sono diversi locali dove si trova la cucina WENZHOU.
Ringraziamo e salutiamo Liyong Liu e Buon anno del Maiale a tutti!
Per la redazione di Arteventi news
Laura Filoni e Maurizio Gori.
- Liyong nel suo emporio ad Agliana
- Tofu
- Festeggiamenti a Milano
- Ravioli cinesi
- Dolce di riso tipico del Capodanno cinese
- Piatto di carne di maiale