
Al Festival del Giallo Pistoia 2019 presente anche la Radio!
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10 Febbraio 2019La scuola nasce a Pistoia nel 1969 fondata dal Maestro Loris Gai. Claudio Mura lo ha conosciuto grazie alla collaborazione tra le sue insegnanti con la compagnia di Carla Fracci e il Maestro Gai. Rosaria, invece, ha iniziato proprio da piccolissima a fare danza presso la scuola del Maestro finchè, su richiesta dello stesso Gai , ne ha preso con Claudio la direzione e la conduzione.
Ballerini professionisti, hanno ballato in diverse compagnie professionistiche tra cui la Compagnia di Carla Fracci, prima di passare all’insegnamento.
Da Via de Rossi la scuola si è spostata, nel tempo, di sede in sede fino alla situazione logistica attuale che è presso ” H2 sport” a Pontelungo.
Rosaria parla del lavoro all’interno di un centro multisportivo come quello di H2sport, dicendo che non è facile trovare spazio ed equilibrio, ma attraverso la stima e la fiducia dei proprietari della palestra hanno piano, piano ottenuto sale dedicate alla danza sempre più adatte e belle, dalla pavimentazione, agli specchi, alle pareti, alle attrezzature ecc.
Il tutu’ nell’angolo fa l’occhiolino agli ospiti e invita a fare ancora domande per conoscere questo mondo così complesso e affascinante.
La disciplina che le allieve e gli allievi apprendono fin da piccoli li aiuta ad organizzarsi anche nella vita e nello studio. Quando la passione muove questi ragazzi anche la fatica diventa piacevole. Purtroppo in Italia non si aiuta il mondo della danza . Infatti ci sono programmi di studio solo nelle grandi città. I ragazzi e le ragazze fanno enormi sacrifici, studiano molte ore, a volte fino a tarda notte pur di arrivare a scuola preparati. Sarebbe auspicabile un aiuto maggiore da parte delle scuole superiori e dei professori per i ragazzi che fanno sport agonistici ed hanno allenamenti lunghi e faticosi. Ma sono programmi che devono partire da una organizzazione scolastica diversa, ministeriale appunto.
In radio risuona Jump dei Van Halen. E con Claudio e Rosaria ricordiamo un altro grande salto. Il salto di Francesco ( loro figlio) dalla Scala di Milano all’Opera di Parigi. Lo abbiamo intervistato per Arteventi News lo scorso mese. Una carriera incredibile! Ripensiamo con suo padre Claudio, a quando, alla scuola di danza, fece vedere alle allieve il video di un vero salto, elegante e atletico di Francesco in occasione del provino per l’Opera. Quanta strada da allora per questo stupendo ballerino! Complimenti a lui ed ai suoi genitori e maestri.
Rientriamo ad intervistare i nostri ospiti. Maurizio chiede di fare una panoramica sulle realtà delle scuole nel territorio pistoiese.
Ci sono scuole di ogni genere. Ci sono scuole amatoriali o professionali. Dipende che percorso si vuole fare.
Ma i ragazzi fanno danza o c’è una certa diffidenza a portare i maschietti alle scuole come la vostra?
Risponde Claudio e spiega che ancora oggi dai 7 ai 12 anni, anni in cui si dovrebbe iniziare, ci sono ancora molti pregiudizi. Nella loro scuola hanno sempre avuto dei bambini, ma indubbiamente sono pochi rispetto alle bambine. Il calcio fa da padrone. Poi la pallacanestro, poi la pallavolo…ecc.
Manca un poco la cultura della danza in Italia, ma soprattutto nelle città di provincia.
Rosaria ricorda gli allievi del centro Arte danza che sono in giro per l’Europa: Matteo Gavazzi alla Scala di Milano. Michelangelo Chelucci a Losanna. Fabrizio Clemente in Francia.
Allora Laura chiede a Rosaria di ricordare anche le loro allieve che sono in grandi compagnie fuori dall’Italia. Sono tante non vorrei dimenticarne qualcuna! Rosaria sorride pensando alle sua “bambine”: Giulia Vennari in Canada, Isabella Bartolini in Germania, Sara Maggini che è stata a Zurigo e all’English National Ballet. E sono solo una parte !
In 25 anni di scuola siamo diventati una grande famiglia e continuiamo a seguire i nostri allievi anche quando sono via. Nelle compagnie estere i ballerini italiani sono molto ricercati perchè per il loro carattere sono più espressivi, più passionali. Quindi una fuga di talenti anche nella danza. Ricordiamo che spesso i nostri ballerini/ballerine sono costretti ad andare all’estero per lavorare e fare carriera. In Italia sono rimasti solo 3 grandi Accademie Roma, Napoli e Milano. Chiuse, purtroppo, le Accademie del Maggio di Firenze, di Verona, di Genova.
Per fare un paragone pensiamo che in Italia ci sono 4 Teatri statali e in Germania 52, aggiunge Claudio con un amaro sorriso.
Federico prosegue il lancio dei pezzi musicali e le note celestiali di suite n.1 Cello di Bach si diffondono nell’aria sollevando ricordi, coreografie, eco di applausi.
Rientriamo in trasmissione e chiediamo a Rosaria di parlare con noi di Francesco, della sua carriera e del suo percorso da Pistoia a Parigi. Ma prima di ascoltarla coinvolgiamo tutti con due battute su Niccolò, il fratello minore di Francesco, che nonostante sia del tutto estraneo alla disciplina in genere e alla danza classica in particolare, rivela la natura artistica che comunque scorre nelle sue vene, aiutando spesso i genitori negli spettacoli di beneficenza ed ai saggi. Ha grandi doti come attore caratterista e show man! Rivela la madre divertita.
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Tornando a Francesco, Rosaria continua parlando di questo bambino che è sempre stato con lei nella scuola. In realtà faceva anche calcio, poi verso i 10 anni decise per la danza.
Poi un giorno la domanda: Mamma , come si fa ad andare alla Scala di Milano?
Come si fa? Bella domanda.. continua il racconto di Rosaria. Trovammo così il concorso di Civitanova e preparammo due assoli studiati appositamente per lui. La vittoria al concorso portò una importante Borsa di studio per Milano.
Due anni alla Scala e poi un’altra domanda: Mamma , come si fa ad andare all’Opera di Parigi?
Come si fa? Bella domanda…Rosaria sorride ripensando quelle parole. Interviene Claudio e spiega che attraverso un provino personale venne preso subito. E da lì la scuola e la carriera in un crescendo di soddisfazioni e risultati.
Parlano i genitori di Francesco e ci confidano che il ragazzo ha sempre creduto fin dall’inizio in quello che voleva fare. All’inizio da bambino aveva paura che i compagni lo prendessero in giro, ma poi la sua determinazione lo aiutò ad affrontare questo timore e non si nascose più. I suoi amici lo capirono. Videro la sua forza, la sua volontà. E la sua storia è stata di stimolo anche per loro per mostrare che affrontando sacrifici e duro lavoro si possono ottenere grandi risultati.
Bisogna credere in quello che si fa. Non avere paura di lavorare. Si possono realizzare i sogni e farli diventare una professione. Lo raccomando sempre alle mie allieve. Aggiunge Rosaria.
Nel frattempo sullo schermo della diretta compaiono le immagini di repertorio di Rosaria e Claudio.
Palcoscenici da tutta Italia. Teatri importanti. Quanti costumi e coreografie e spettacoli !
Mai un giorno ho pensato di lasciare la danza! Così parla la nostra ospite ricordando i giorni in cui si avvicinò alla scuola di Loris Gai.
Invece Claudio confida che si è avvicinato alla danza tardi, sui 18 anni, provenendo dalle piste della discoteca, ma anche lui quando è entrato in sala con le insegnanti di classico poi non ha più pensato di abbandonare quel mondo.
Quale è stato il momento più emozionante della vostra carriera?
Per Rosaria il primo ruolo di solista al Teatro Massimo di Palermo. E poi in Romeo e Giulietta quando ha visto Carla Fracci interpretare il balletto con una tale intensità che non ha rivisto in nussuna altra artista.
Per Claudio è stato quando era in una compagnia di Torino , con Loredana Furno, al Teatro Regio di Parma, quando soffiò il ruolo al protagonista.
Terminiamo la trasmissione con un toccante ricordo di Rosaria per Loris Gai.
Il Maestro è stato per me un padre. Devo tutto a lui. Per quello che mi ha insegnato, per come si è preso cura di me e della mia carriera.
Lui è stato un grande coreografo, un grande ballerino, un uomo che aveva sacrificato la propria vita personale per seguire la sua passione per la danza. E sapeva trasmettere la sua arte agli altri, la sua conoscenza della musica, il suo straordinario talento.
Rosaria e Claudio lo hanno seguito e sostenuto negli anni della malattia fino agli ultimi anni.
Io ogni giorno , dice Rosaria, quando arrivo alla scuola, quando penso ad una coreografia, quando preparo un concorso, c’è sempre un pensiero per lui, per il suo ricordo e per i suoi insegnamenti.
Progetti futuri?
Abbiamo nella scuola un bagaglio di allieve brave e promettenti. Puntiamo molto su di loro. Cerchiamo di farle lavorare molto e gli proponiamo degli stage con importanti coreografi e insegnanti, come ad esempio quest’anno con Valerio Longo e Christophe Ferrari.
A breve inizieremo il lavoro per il saggio di fine anno e nel frattempo prepariamo alcuni concorsi per le allieve che stanno facendo i corsi professionali.
Salutiamo i nostri ospiti. Anche questa volta il tempo è volato.
Un appello, nostro, e di Rosaria e Claudio, andate a Teatro, guardate e vivete la cultura e la danza!
Redazione di Arteventi News
Laura Filoni
per riascoltare la trasmissione potete collegarvi al seguente link:
https://sullaboccaditutti.net/Webradio/
- la voce di arteventi con gli ospiti
- Foto di repertorio di Rosaria e Claudio
- Rosaria Di Sessa e il Maestro Loris Gai
- Claudio Mura
- Francesco intervista-2019-alla scuola dei genitori presso H2sport -Pistoia