Un dolce antenato del Panforte: il Panpepato
9 Gennaio 2019Oro Verde del Montalbano alla 7^ Edizione
30 Gennaio 2019Il Vin Santo dell’Azienda Marini: un nettare da offrire agli amici.
Come tradizione vuole è tornata, sabato 12 e domenica 13 gennaio, “Vinsanto è” giunta alla sua quindicesima edizione, presso l’Azienda Marini Giuseppe a Pistoia.
La Vinsantaia, per l’occasione attrezzata per accogliere giornalisti, addetti ai lavori, appassionati e amanti della buona tavola.
Una giornata intensa per la famiglia Marini, tutti un po’ emozionati per l’impegno nell’accoglienza di tanti ospiti, ma soprattutto per l’attesa del rito dell’apertura dei caratelli.
È sempre una sorpresa ciò che può avvenire all’apertura di un caratello; scoprire cosa è avvenuto, al suo interno, in questi tre lunghi anni, quando il mosto del 2015 vi è stato collocato e in questo periodo ha passato le varie escursioni termiche, per arrivare a questo giorno.
Sono circa trenta i caratelli del 2015. Dopo la loro apertura, il contenuto verrà assemblato in un contenitore, dove il vinsanto passerà ancora un anno e, successivamente, finirà in bottiglia per un ulteriore anno. Solo allora questo nettare, arriverà sulle tavole, per accompagnare un momento di relax, un dolce o un aperitivo a base di formaggi.
L’incontro è stato sapientemente condotto dalla giornalista Elisa Pacini, che ha ricordato l’inizio nel 2004 di questo appuntamento, voluto dall’Azienda Marini per far conoscere la produzione del vinsanto realizzato da ben tre generazioni.
Numerosi sono i riconoscimenti, a livello nazionale e internazionale, ottenuti dall’Azienda Marini con questo prodotto (tra i tanti il primo premio a Vinitaly nel 2017 nel concorso riservato a questo vino).
Riccardo Guerrazzi, nuovo delegato Fisar, succeduto a Angelo Laino comunque presente alla manifestazione, ha guidato l’assaggio del vinsanto contenuto nei quattro caratelli aperti. Da tutti e quattro è uscito un vino dal colore limpido e intenso, dal profumo caratterizzato da note di frutta secca e anche candita, con un’acidità che pulisce la bocca.
I quattro vinsanti degustati, ciascuno con una sua caratteristica, hanno raggiunto questa maturazione in caratelli di castagno e di rovere; questo mosto è composto da uve di Trebbiamo e Malvasia, con grappoli scelti tra i migliori, con chicchi radi, per favorire il passaggio dell’aria e ridurre l’eccessiva produzione di muffe.
Luca Alves, rappresentante del Consorzio del Chianti, intervenuto, ha ricordato come sia stia ampliando il mercato dei consumatori che vogliono scoprire prodotti nuovi e tra questi proprio il vinsanto.
Questo vino sta riscuotendo sempre nuovi successi di gradimento; è un vino irripetibile e diverso nelle tipologie, spaziando da quello più dolce a quello più secco: il vinsanto è una esperienza sempre nuova e diversa negli odori e nei sapori.
E per usare le parole di Luca Alves “questo vino è un libro che si legge in bocca, pagina per pagina”.
Un prodotto che nasce e cresce per una passione che l’Azienda Marini si trasmette da generazioni.
Con i profumi del vinsanto che emergono ancora dai bicchieri che lo hanno ospitato, consapevoli che il 2015 sarà un bel vinsanto, ci diamo appuntamento all’anno prossimo, per scoprire un prodotto che in altri caratelli sta lentamente maturando.
Gori Maurizio