Subito dopo aver passato il centro del comune di Pievepelago si prende una strada sulla sinistra in direzione Roccapelago e si raggiunge, nell’Alto Frignano modenese, la Rocca che fu fortezza di Obizzo da Montegarullo, guelfo, abile condottiero fiorentino. Oggi l’antico maniero ospita la chiesa parrocchiale ed è sede di due importanti musei: il Museo civico delle Mummie e il Museo storico “Sulle orme di Obizzo da Montegarullo”.
Il sito sorge davanti un panorama molto suggestivo: la valle dello Scoltenna dominata dai crinali che spaziano dal Cimone a tutto l’appennino Tosco -emiliano.
Il museo ” sulle orme di Obizzo da Montegarullo” nasce grazie alla collaborazione tra la Provincia di Modena, la Comunità montana del Frignano e il comune di Pievepelago su iniziativa dell’Associazione Volontaria Pro Rocca che da anni lavora per la valorizzazione del luogo.
Il museo ripercorre i fatti che accaddero nell’ultimo decennio del 1300 attraverso l’esposizione di quadri recanti fotografie delle illustrazioni originali, i disegni a penna del bibliotecario Salvator Bongi e il testo della cronaca, illustrata con pregevoli miniature di Giovanni Sercambi, storico lucchese, nato nel 1348. Inoltre entrando si può ammirare un pregevole diorama relativo all’assedio di Roccapelago. Vi sono anche armi medievali riprodotte, una armatura e costumi medievali rappresentanti un alto rango sociale.
Obizzo da Montegarullo fu abile condottiero, da sempre e per sempre alleato di Firenze. In lotta contro il Marchese di Ferrara subì a Roccapelago l’assedio dei lucchesi alleati di Ferrara. Durante l’assedio furono utilizzate diverse macchine da guerra: mangani, trabucchi, catapulte, e le prime armi da fuoco come le bombarde e i bombardini. L’assedio non riuscì e i lucchesi per avere Roccapelago dovettero sborsare 1700 fiorini d’oro.
Ma dopo tre anni Obizzo riconquistò il castello. I lucchesi provarono a combattere di nuovo Obizzo, ma impegni di guerra con altri eserciti non consentirono loro di proseguire.
Obizzo fu capitano di ventura, fu grande guerriero e astuto stratega. Ma anche impietoso vincitore e feroce razziatore, soprattutto per le genti della montagna.
Roccapelago, sua terra di origine, fu da sempre il suo maniero prediletto e nella sua vita niente lasciò di intentato per restarne in possesso.
Morì a Lucca, per una malattia, nel 1415, ma la leggenda narra che sia morto combattendo a Riolunato in località Castello colpito da una balestra.
Il Museo civico delle Mummie di Roccapelago è nato per testimoniare una delle più interessanti scoperte archeologiche dell’Italia settentrionale negli ultimi anni. Sotto il pavimento della Chiesa, sorta sulle basi del castello di Obizzo, dove si trovava un ambiente utilizzato come cannoniera ai tempi antichi, è stato scoperto un cimitero coperto. Nel 2011 durante i restauri della chiesa, scoperchiato il soffitto della cripta, è apparsa una piramide di corpi accatastati l’uno su l’altro, molti mummificati, recanti, ancora, sudari, oggetti, vestiario e altro.
Importanti studi sono ancora in corso sulle mummie. Si sono potute svelare informazioni sulla storia della popolazione del tempo, sulle origini, celtiche, sulle malattie, sul modo di vivere, e tanto altro ancora.
Nel museo, nelle teche sono conservati gli oggetti ritrovati accanto o sopra i corpi. Ci sono le ricostruzioni dei vestiti dell’epoca e sono presenti anche molti dei resti umani, sapientemente collocati dalla soprintendenza archeologica dell’Emilia Romagna nel luogo stesso del ritrovamento.
Laura Filoni
Per informazioni e itinerari guidati contattare Associazione Pro Rocca tel. 334 3470940