
“Architetto in cantina” visite , degustazione e design
9 Novembre 2018
Storie di animali e storie di uomini al Caffè Letterario Parterre.
13 Novembre 2018E’ uno spettacolo forte, potente quello che Monica Guerritore mette in scena con la “sua” Giovanna D’Arco, dal 9 all’11 novembre al Manzoni, un monologo di grande pathos che ripercorre il tormentato processo della discussa eroina francese.
“La sua forza” – dice l’attrice che incontrerà il pubblico, nell’ambito del ciclo IL TEATRO SI RACCONTA, oggi sabato 10 novembre alle ore 17,30 al SALONCINO DELLA MUSICA DI PALAZZO DE’ ROSSI – “trascende la sua appartenenza al genere femminile. La sua passione è universale e travalica il tempo, la sua idea di libertà è eterna”.
I sentimenti, gli esaltanti ricordi, ma anche i dubbi, le paure, le delusioni si alternano nelle fasi inquisitorie rappresentate, sotto il fuoco incrociato dei giudici, rivelando una donna ricca e completamente libera, dotata di una forza interiore frutto di una perfetta fusione di “Corpo-Mente-Anima” come preconizzato da Giordano Bruno e a lei legato nel destino.
Le proiezioni che accompagnano tutto lo spettacolo, a cura di Enrico Zaccheo, mostrano i volti terribili dei giudici del film di Dreyer, presenti e giudicanti contrapporti al sogno di Martin Luther King. La colonna sonora accosta nella massima libertà i Carmina Burana di Orff all’Adagio per Archi di Barber, i Queen a Tom Waits, creando quella risonanza emotiva che permette di accompagnare Giovanna alla sua morte senza rimanerne distanti.
Proprio il concetto di distanza tra palco e platea viene da subito abbattuto dalla copertura degli spazi dall’attrice che punta a coinvolgere lo spettatore trasportandolo nei luoghi del dramma di Giovanna, nell’interiorità della sofferenza di Giovanna.
La Guerritore riporta in scena a distanza di anni forse il suo spettacolo di maggior successo, di cui tra l’altro è interprete, regista e autrice, ritrovando e riscoprendo ancora un mito senza tempo, una vita vissuta sempre in pieno, un’esperienza esistenziale unica come quella di Giovanna D’Arco.
Marco Gasperini