Eppure è successo davvero. Un pistoiese, musicista, quasi per caso divenne nel ‘700 compositore dello zar Pietro III. Come andò?
Nel 1758 Vincenzo Manfredini, nato a Pistoia il 22 ottobre 1737, decise di seguire il fratello, musicista anch’esso, a Mosca assieme alla troupe di Giovanni Battista Locatelli. Quindi lo ritroviamo a San Pietroburgo maestro di cappella di Pyotr Fyodorovitch che, divenuto zar, lo nomina maestro della compagnia di opera italiana di corte. Per lui, e in seguito anche per Caterina II, compose molti lavori compresa una messa funebre eseguita per il funerale di Francesco I Imperatore fatta celebrare nella Chiesa Cattolica di S. Pietroburgo. La sua fortuna finì con l’arrivo in Russia di Baldassarre Galuppi: il collega-rivale fu subito molto apprezzato a corte e a Manfredini rimase ben poco da fare, dunque la decisione del ritorno in patria.
Di lui rimangono molte opere e alcuni trattati di musica ma la messa funebre, riscoperta grazie ad un attento lavoro di trascrizione e revisione critica del Maestro Gianfranco Tolve, è certamente un capolavoro di classicismo.
Per chi volesse apprezzare questo gioiello rispolverato dagli archivi segua le indicazioni della locandina allegata a questo breve pezzo. Stasera a Pistoia si farà un passo indietro nella storia più bella, quella con la musica di mezzo.
Marco Gasperini