Quando i bambini pigiano l’uva: è festa al mercato Campagna Amica di Pistoia
25 Settembre 2018La Chiesa del ponte levatoio. San Lorenzo a Ponte a San Gimignano
2 Ottobre 2018“The Cleaner”di Marina Abramovic – per la prima volta a Palazzo Strozzi un’artista donna protagonista assoluta di una mostra
S’intitola ”The Cleaner” la prima grande retrospettiva italiana dell’artista serba Marina Abramovic è ospitata a Firenze dal 21 Settembre 2018 al 20 Gennaio 2019 con oltre 100 opere a partire dagli anni Settanta fino agli anni Duemila :troverete riesecuzioni dal vivo di sue famose performance che si svolgono ogni giorno con più di trenta performer selezionati e formati apposta per la mostra, oltre a molte fotografie,oggetti,installazioni, video,dipinti per celebrare cinquanta anni di carriera dell’artista incorniciati nella prestigiosa sede rinascimentale che è palazzo Strozzi.
Da sempre innamorata della Toscana e dell’Italia intera Marina si dimostra molto felice di essere di nuovo qui e ci racconta,durante la conferenza stampa, di quando veniva apposta da ragazzina per comprarsi i jeans che non si trovavano nel suo Paese e dei suoi viaggi a Venezia per visitare la Biennale e di molti altri in giro per la nostra penisola a cui è molto affezionata e auspica che venga dato più spazio e voce alle donne artiste così come ha fatto il curatore della sua mostra, Arturo Galansino, e di essere perciò la prima di una lunga serie a venire.
Non parlo Italiano – ci dice – ma capisco tutto, incalzando le domande dei giornalisti presenti con : un altro! ha una voce molto sensuale e profonda che si accorda perfettamente con la sua immagine : sembra una donna italiana , mi ricorda le donne sarde con quei capelli color nero corvino raccolti dietro la nuca e vestita completamente di scuro. A prima vista mi appare un po’ introversa forse perché pacata nel rispondere, quasi timida, ma poi si dimostra subito ben disposta a rispondere immediatamente alle domande che le vengono poste che sembra capire ancor prima che l’interprete gliele traduca. Pare impossibile che sotto la sua dolcezza si celi l’artista che dimostra attraverso le sue opere una grande forza emotiva in grado di scuotere l’animo e farci riflettere coi suoi messaggi carichi di energia pura.
Alla fine delle domande chiede come mai nessuno abbia accennato alla polemica riguardo a il manifesto “We are all in the same boat” tradotto “Siamo tutti sulla stessa barca” ideato apposta dall’artista per per Barcolana50 – prestigiosa regata velica che si svolge ogni anno a Trieste – slogan criticato dalla Lega Nord. “E’ lo spirito di squadra che che deve prevalere per salvare il pianeta terra”, questo è il messaggio che ha voluto lanciare con quel manifesto.
Come si evince dal titolo della mostra ”The Cleaner”vuole essere come una sorta di pulizia che si effettua quando decidiamo di mettere ordine tra i ricordi della nostra vita e lasciare solo l’essenziale : così Marina Abramovic ci offre questo suo repulisti effettuato su più di mezzo secolo di attività artistica e l’effetto è davvero impressionante :un grande spaccato di vita vissuta e condivisa attraverso l’arte di esprimersi attraverso il corpo e non solo.
Il Sindaco Nardella interviene spiegando che Firenze dimostra così di non essere soltanto la culla del Rinascimento seduta su quel che è stata , ma di possedere un’apertura verso i messaggi di artisti viventi che fanno discutere e pensare sollevando magari anche polemiche ma in grado anche di creare collaborazioni tra pubblico e privato come in questo caso con il sostegno del Comune di Firenze,Camera di Commercio di Firenze, Associazione Partners Palazzo Strozzi,col contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze , Regione Toscana, col supporto di Gucci ,Illy e Terna , collaborazione del Polimoda di Firenze e lo sponsor Unipol e con la partecipazione dell’Opera di Santa Maria del Fiore che darà l’opportunità di visitare la mostra di Marina Abramovic con uno speciale biglietto congiunto al prezzo di 16,00 euro con cui poter visitare anche il Battistero di San Giovanni e il museo dell’Opera del Duomo.
Il messaggio dell’artista riguardo al titolo è :
“Come in una casa: tieni solo quello che ti serve e fai pulizia del passato , della memoria,del destino”
e allora io vi consiglio di visitare questa mostra perché entri a far parte dei vostri nuovi ricordi di oggi, del presente , da tenere per un po’ dentro di voi.
Palazzo Strozzi – Firenze –
Orari apertura : tutti i giorni dalle ore 10:00 alle 20:00 il Giovedì fino alle 23:00
Biglietto : intero euro 12,00 ridotto euro 9:50
COMUNICATO STAMPA FONDAZIONE PALAZZO STROZZI
Firenze: Aggressione Marina Abramović Palazzo Strozzi – Dichiarazione Marina Abramović in merito all’accaduto
“Il fatto è successo dopo l’ultimo appuntamento in programma nell’ambito della mostra di Palazzo Strozzi ed ero molto felice per come era andato. Sono uscita dalla sala dove abbiamo svolto il booksigning e c’erano tante persone ad aspettarmi per una foto o per un autografo. In particolare c’erano tanti giovani che mi stavano dimostrando tanto affetto, che ho sentito tanto qui a Firenze in questi giorni.
Tra la folla c’era un uomo sulla quarantina che portava con sé un dipinto raffigurante il mio volto in modo distorto. Si è avvicinato guardandomi dritto negli occhi e io gli ho sorriso, pensando che fosse un regalo per me. In una frazione di secondo ho visto la sua espressione cambiare e diventare violenta, venendo verso di me molto velocemente e con grande forza. Sapete, i pericoli arrivano sempre molto rapidamente, come la morte stessa. E bisogna essere molto vigili per cogliere la sfida. Io non l’ho visto subito.
Tutto ad un tratto mi ha sbattuto in testa violentemente il quadro, intrappolandomi dentro la cornice. Tutto è successo molto rapidamente. Poi le guardie lo hanno isolato e fermato e il direttore Arturo mi ha portato nel retro del bar nel cortile di Palazzo Strozzi per tranquillizzarmi. Ero sotto shock. Ma la prima cosa che ho chiesto è stata: voglio parlare con lui, voglio sapere perché l’ha fatto. Perché questo odio contro di me?
Tutti sono rimasti molto sorpresi che volessi parlare a questa persona. Ma io sono così. Non fuggo mai dai problemi. Li affronto. Quindi lo hanno portato da me e gli ho chiesto: “Perché l’hai fatto? Qual è il motivo? Perché questa violenza?” Non gli avevo fatto niente. Non l’avevo mai incontrato prima.
Lui ha detto: “L’ho dovuto fare per la mia arte”. Questa è stata la sua risposta.
Per me è difficile capire ed elaborare la violenza. E’ la prima volta che mi succede una cosa del genere. E ancora non riesco a capire. Con la violenza sugli altri non si fa arte. Anche io sono stata una giovane artista non famosa ma non ho mai fatto del male a nessuno. Nel mio lavoro io metto in scena diverse situazioni e metto a rischio la mia vita. Ma questa è una mia decisione e stabilisco io le condizioni.
Dopo tutto quello che è successo sono tornata in albergo. Ho fatto una doccia, mi sono cambiata la camicia e sono uscita di nuovo. In passato mi sarei arrabbiata per un fatto del genere, oggi invece provo compassione. La cosa più difficile è perdonare ma bisogna riuscire a farlo come dice il Dalai Lama”.
Ufficio stampa
Fondazione Palazzo Strozzi – Lavinia Rinaldi
Antonella Fiori