La forma della musica. Ne parliamo con Pietro Gargini. Liutaio.
3 Settembre 2018Sulla bocca di tutti. Il nuovo “muretto” virtuale.
11 Settembre 2018In queste settimane l’italiano medio si è scoperto ingegnere civile, la bolgia politica non ha risparmiato colpi bassi per assegnare le responsabilità dell’accaduto al vecchio che resiste al nuovo; la stessa politica si è chiamata fuori quando per decenni ha assecondato i voleri della gente poiché questi erano redditizi elettoralmente; le istituzioni, anche quelle più vicine, hanno mostrato le loro responsabilità e il loro lassismo nella gestione dei servizi al cittadino; il privato ha palesato di perseguire i propri interessi calpestando i diritti del singolo e/o della comunità.
Credo sia giunto il momento di un approfondimento su quanto accaduto a Genova alla vigilia di ferragosto con il crollo del ponte Morandi, magari con un poco di obiettività scientifica e relativa lungimiranza.
Genova è una città che vanta un centro storico esteso, secondo alcuni è il centro storico più grande del mondo, in realtà credo questo sia parzialmente vero….; ci sono altri centri storici con estensioni maggiori, possiamo dire che è il centro storico a maggior densità, con una stratificazione in altezza degli edifici, una città “in verticale”; Genova è una città “chiusa” geomorfologicamente tra i rilievi dell’Appennino e il Mar Mediterraneo (Ligure): basti pensare alla Sopraelevata , una strada a scorrimento veloce posta proprio sopra il ”Porto Antico”…..; come se non bastasse le aree adibite a terrazzi delle campagne/colline circostanti sono state abbandonate nel corso dei decenni e il finanziamento per il mantenimento delle stesse è sempre stato la Cenerentola rispetto ad altri comparti -leggi: turismo-; diversi corsi d’acqua scendono al mare provenienti dall’appennino ligure e si immettono nel mar Ligure, la loro incuria e devastazione in questi decenni è proverbiale.
Tutto quanto sopra giustifica numerosi eventi distruttivi, per la precisione negli ultimi 44 anni vi sono state ben 6 tra frane e alluvioni con quasi cento morti e il più grave, nel 2011, un’ennesima alluvione. Quindi la tragedia del ponte Morandi è l‘immagine eclatante di una città (e di un paese!!!) nei decenni abbandonata, violata, ferita e la natura circostante non ha subito miglior sorte; catastrofi di queste dimensioni non devono meravigliare, anzi, aspettiamoci un futuro prossimo con altri eventi rovinosi poiché siamo in presenza, come si suole dire, della punta di un iceberg.
Mentre, in cuor mio, elaboravo questa relazione tra decennale dissesto storico-antropologico e dissesto geomorfologico-idrogeologico del territorio ascolto casualmente l’intervento del Prof. Nicola Casagli, docente di geologia applicata all’università di Firenze. Il Prof. Casagli è Responsabile delle attività del “Centro di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri” istituito presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze; nel 2003 e anni successivi è stato Responsabile, sempre per conto della “Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile”, della realizzazione di un sistema integrato di monitoraggio per i rischi nell’isola di Stromboli; nel 2012 ha coordinato le attività di monitoraggio e di controllo della stabilità della nave Costa Concordia, dopo il naufragio presso l’Isola del Giglio. Egli afferma: “…Il rapporto con il territorio di Genova è complesso, è una situazione geologica difficile, è un concentrato di rischi idrogeologici, non voglio dire che vi siano relazioni tra questi e il crollo del ponte, saranno le indagini ad appurarlo, ma è un punto da considerare”. …….“L’Italia è un paese costruito negli anni 60 e abbandonato alla fine degli anni 90, è urgente un grosso piano di messa in sicurezza, non credo che si possa pensare uno sviluppo attraverso grandi opere, il futuro deve essere sulla manutenzione, la messa in sicurezza e la valorizzazione dell’esistente”(intervista a Controradio, 16/08/2018).
Renato Vagaggini – Laureato in Scienze Geologiche