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21 Agosto 2018Testimonianza del Pellegrinaggio ad Assisi e Roma del gruppo Giovani MAIC Pistoia
Quarantamila giovani in cammino , sulle orme di Paolo, in settantamila al Circo Massimo il giorno 11 agosto 2018 per incontrare Papa Francesco, 195 Diocesi italiane coinvolte nell’evento organizzato dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei, con la presenza di 120 Vescovi.
La testimonianza di Alice.
“Quando sono partita avevo delle aspettative, mentirei se dicessi il contrario. Non ho deciso di partecipare a questo pellegrinaggio a cuor leggero. Di fronte agli altri, lo presentavo come una “bella esperienza”. Di fronte a me stessa, sapevo di star andando alla ricerca di risposte. A dirla tutta, non conoscevo nemmeno le domande, ma ero cosciente del fatto che partire sarebbe stato come entrare in un tunnel, percorrerlo e uscirne cambiata, nel bene o nel male. Ma nonostante la mia titubanza, nonostante le mie incertezze, nonostante tutti i nonostante, alla fine ho fatto il salto nel vuoto. Mi è difficile parlarne anche adesso: la sensazione è ancora quella di star mettendo alla mercè degli altri la mia sensibilità, ma mi sono ripromessa, in quel pomeriggio all’eremo delle carceri, di non soffocare mai più la voce dello spirito e di vivere nella verità, senza paura. E dunque ne parlo. Lo ha detto anche Papa Francesco: “la Chiesa senza la testimonianza è solo fumo”. Noi giovani, intimamente e spesso inconsciamente, sappiamo bene che cosa significa la parola “testimonianza”. Sappiamo che l’unico modo per coltivarla è attraverso la verità, e che la verità sopravvive nel coraggio. Ma abbiamo paura, e per questo mentiamo. Abbiamo paura di un mondo che adulti pessimisti ci hanno dipinto ostile e inaccessibile ai sogni . Abbiamo paura di un futuro che uomini, forti di quella che loro considerano “esperienza” ,ci hanno predetto oscuro e difficile. Abbiamo paura di affrontare la lunga e estenuante salita che ci condurrà alle nostre aspirazioni, perchè qualcuno ci ha detto che le forze ci abbandoneranno prima di poter raggiungere la vetta. E allora mentiremo: abbandoneremo i nostri sogni e percorreremo una via alternativa, che non ci condurrà mai in cima alla salita, ma che almeno ci terrà al sicuro da quel mondo oscuro e terribile che ci hanno raccontato. Vivremo nella menzogna di una vita confortevole, ma infelice e insoddisfatta . Soffocheremo la voce dello spirito, la accantoneremo in un angolo di cuore e ogni tanto sentiremo l’eco lontana delle sue urla, senza dar loro peso. Insieme ai nostri sogni, si spegnerà per sempre anche la nostra testimonianza. Il pellegrinaggio è stato ciò che ha permesso a questa consapevolezza di maturare. Ogni passo, ogni giorno, ogni momento contribuiva a dare sempre più concretezza a ciò di cui tutti noi probabilmente eravamo in cerca, di cui conoscevamo l’esistenza ma del quale non comprendevamo la portata e l’importanza: l’amore per la verità. Un amore forte, coraggioso, che non ha paura degli ostacoli e che soprattutto abbiamo potuto riconoscere sia negli episodi della vita di San Francesco sia nelle parole del Papa durante il suo discorso al Circo Massimo. Questo pellegrinaggio ha significato scoprirsi e riscoprirsi e invito chiunque a intraprenderlo almeno una volta, per sperimentare la meraviglia della grazia che Dio opera in noi tutte le volte che troviamo il coraggio di vivere nella verità.”
Alice Peloni , 16 anni – 3° Liceo classico Forteguerri Pistoia