Il palio di San Lorenzo 2018 si è tinto di viola
13 Agosto 2018Serate speciali all’Osservatorio di Pian de’ Termini-Gavinana- Pistoia.
17 Agosto 2018La cosa più bella è saper gestire la salute e il tempo. La pensava veramente così Giancarlo D’Emilio, fotografo professionista dall’ingegno poliedrico, grande esperto della tecnica fotografica e autore di immagini destinate a campagne internazionali, scomparso prematuramente nel febbraio del 2017 per una malattia che non lascia scampo.
La sua figura verrà ricordata la sera di venerdì 17 agosto alle ore 20,30 presso lo spazio messo a disposizione, come sempre nel periodo estivo, da Antonio Tranchino del Gruppo Fotografico Versiliese a Capezzano.
L’occasione sarà quella della presentazione del libro di Solimano Pezzella, dal titolo “Il tempo del sollievo”. Solimano, scrittore e fotografo, ha racchiuso in questo piccolo scrigno pagine di ricordi attraverso immagini e testimonianze dove vengono narrati gli ultimi mesi della malattia di Giancarlo.
Il fotografo aveva chiesto all’amico, di immortalare, senza risparmio di scatti, il suo periodo di fine vita. Quelle immagini, per uno strano gioco della sorte, sono diventate il dono che D’Emilio, per mezzo del suo amico, ha voluto fare a tutti noi e che si ripete ogni volta che ne parliamo.
Non è facile raccontare con sincerità quello che siamo e difficilmente qualcuno è disposto a farlo. Nell’esposizione verbale tendiamo sempre ad aggiungere pregi e a sfrondare difetti. Ancor più difficile, diventa nei momenti tragici della vita, mostrare la nostra sofferenza agli altri, il nostro dolore, la nostra nudità. Quando raramente questo avviene, cade un segreto e l’atto diventa patrimonio di tutti noi e per tutti noi. Diventa un dono. Solimano non ha cercato bellissime location, inquadrature particolari, scatti perfetti, ma ha cercato la verità. Ha cercato di esprimere, attraverso gli scatti, alcune migliaia, l’emozione del momento, la sorpresa giornaliera, l’attimo fuggente, il dolore.
Niente di tutto quello che Pezzella ha fatto è artificioso o enfatico, c’è la tenerezza quotidiana, la semplicità dell’atto, quel “clic” ossessionante e ripetuto che, attraverso l’otturatore, spengeva e riaccendeva il tempo e ne immortalava l’attimo.
Forse è proprio questo che il grande fotografo voleva vedere realizzato: attraverso questo progetto mettere in evidenza, con le immagini, quali fossero le condizioni di vita di un malato terminale, nella speranza che potessero servire a chi purtroppo stava vivendo o avrebbe vissuto situazioni simili.
Solimano mi racconta che “…lo stare fianco a fianco, per tutte le ore della giornata ad una persona colpita dal cancro, porta a far emergere tutto quello che va oltre un’amicizia.”
Mentre gli occhi gli si inumidiscono al ricordo prosegue “Da questo percorso ho ricavato un’esperienza importantissima anche se dolorosa e devastante. A distanza di tanto tempo ancora non riesco a realizzare ma sono convinto che ho rispettato il desiderio di Giancarlo e ho reso concreto qualcosa a cui lui teneva molto come fotografo” Perché questo titolo? – domando – “Il titolo è formato da due parole Tempo e Sollievo – risponde l’autore – essi sono termini importanti perché il primo identifica un concetto che devi gestire e impiegare nel migliore dei modi. Quando ti rimane poco da vivere, il tempo è qualcosa che si assottiglia inesorabilmente, fugge velocissimo e, come diceva Giancarlo, i giorni diventano ore, le ore minuti e i minuti diventano secondi. La parola Sollievo perché una persona in quel momento spende le sue energie alla ricerca continua di un sollievo, fisico e morale. All’inizio, quando Giancarlo me l’ha chiesto, ho fatto solo le foto che voleva lui, poi ho cominciato a scattare e ho fatto di testa mia arrivando a realizzare più di quattromila ottocento istantanee.”
Il libro edito da Edizioni Atelier di Pistoia viene presentato dallo stesso autore e il dono di Giancarlo attraverso l’opera di Solimano nuovamente si ripete.
Alessandro Orlando