
Garibaldini a Pistoia
7 Luglio 2018
L’avventurosa e affascinante vita di un attore pistoiese del 1500: Francesco Andreini
25 Luglio 2018Palazzo Vecchio a Firenze è un monumento di grandissima importanza artistica e storica; nel corso dei secoli è stato il centro politico ed il simbolo della città di Firenze. Le superfici esterne sono rivestite con il bugnato rustico estratto dalle cave sulla collina di Boboli.
Sono stati numerosi gli interventi di restauro che negli ultimi anni hanno interessato la facciata, la torre e gli interni del palazzo. Numerosi sono anche gli aneddoti e le storie che circondano Piazza della Signoria a Firenze, tra le quali una che è sconosciuta ai più e merita di essere raccontata.
Se il visitatore guarda attentamente la parete frontale di Palazzo Vecchio, nella parte inferiore della facciata, alla destra dell’ingresso e dietro il blocco monumentale di Baccio Bandinelli raffigurante “Ercole che abbatte Caco”, riesce a vedere una curiosa incisione rappresentante il profilo di uomo chiamato dai fiorentini con l’appellativo di “Importuno”. Tranquilli, non è il solito disegno lasciato da qualche mascalzone abituato a deturpare i monumenti, bensì opera di ben altra natura.
Si racconta che a fare quel disegno sia stato nientemeno che Michelangelo Buonarroti. L’episodio (o la leggenda?) racconta che ogni volta che il grande Michelangelo transitava in questa piazza venisse fermato regolarmente da un fastidioso conoscente che lo teneva per ore e ore impegnato raccontandogli sciocchezze e assurdità varie. Un giorno, che l’artista non era riuscito con i soliti espedienti a congedarsi dal suo interlocutore e avendo con sé i ferri del mestiere, scalpello e martello, non smise di ascoltarlo, ma mettendo le mani dietro la schiena incise sul bugno di pietra il profilo di chi gli stava di fronte. Intorno a questa incisione circola un’altra versione, meno simpatica, ma pur sempre di grande effetto.
Sarebbe stato sempre Michelangelo, appoggiato alla parete del palazzo e lavorando con le mani dietro la schiena per non farsi vedere, a tracciare il volto di un condannato a morte che, scortato dalle Guardie del Bargello, veniva condotto alla forca.
Alessandro Orlando