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Garibaldini a Pistoia
È un tema già ampiamente sviluppato da Giorgio Petracchi, nel suo “Garibaldi a Pistoia”, di cui è uscita recentemente una ristampa.
Ci preme, però, annotare che in questo campo, come in tutte le storie, non si finisce mai di ricercare e trovare…
Infatti, per quel che mi riguarda sono venuto a conoscenza, grazie a una segnalazione del Giudice Turi, della presenza di un opuscolo, stampato all’epoca dal Comune di Pistoia, rendiconto ufficiale dei sottoscrittori a favore del “Grande Generale Garibaldi”, per l’acquisto di un milione di fucili per la guerra per l’unificazione italiana.
Questa sottoscrizione redatta nel 1860 ebbe successo, perché oltre 7.200 abitanti della città di Pistoia sottoscrissero in misura varia.
La cosa più interessante sta nel fatto che tutte le persone appartenevano alle più diverse classi sociali: dal ricco proprietario che sottoscrisse ben 50 lire (una somma ingente allora) fino alla povera gente che sottoscrisse 10 o 20 centesimi.
Ma oltre a questi due casi estremi, va rilevato che sottoscrissero persino noti esponenti del clero regolare e secolare, dai canonici della Cattedrale di Pistoia alle monache di vari monasteri della città.
Tutto questo dimostra che la simpatia verso Garibaldi fu una cosa veramente popolare, che non aveva limiti, ne’ sociali ne’ culturali. Un altro indice di questo sentimento è dato dalla presenza di un monumento cittadino e di vie e piazze dedicate a Garibaldi, praticamente in tutte le località.
Questo dimostra più di ogni altra cosa che il popolo lo riconosceva e lo riconosce come il vero eroe della Nazione.
Renato Risaliti