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11 Luglio 2018Copenaghen (che in danese significa Porto dei Mercanti) è una città considerata da molti la capitale più accogliente del nord Europa. Questo gioiello, porta d’ingresso del Mar Baltico, è caratterizzata da un fascino particolare, quello di una metropoli moderna e cosmopolita che riesce sempre ad ancorarsi al proprio passato e alle proprie tradizioni mostrando una realtà davvero fiabesca.
Girare i vicoli del suo centro storico, ammirare senza fretta i grandiosi palazzi reali, fermarsi a consumare un Smørrebrød (bruschetta) con aringa o salmone e meravigliarsi di come i danesi vivono felici la loro città è veramente affascinante.
Spesso ho assaporato il fascino dei mercatini di antiquariato, dove è facile reperire oggetti in ceramica, argento e vetro di ottima fattura a prezzi veramente abbordabili oppure ho sostato lungo il molo di Langelinje dove la statua della “Sirenetta” è perennemente attorniata dai turisti che si mettono in posa per la foto e dove voltando lo sguardo verso il mare si vedono passare navi gigantesche.
La sera mi sono seduto lungo il muretto del pittoresco canale di Nyhaven, la zona del vecchio porto della città (oggi “porto Nuovo”), rifugio di marinai e scrittori del calibro di Andersen che lo abitò per una ventina d’anni. Con una coperta addosso, insieme a centinaia di danesi, gustando una birra nel luogo definito “il più grande bar della Scandinavia a cielo aperto”, di fronte ad un infinito numero di ristoranti e caffè, ho scattato foto alle caratteristiche variopinte abitazioni in un gioco di luci e colori veramente unico. In sottofondo mi accompagnava il brusio delle migliaia di voci e lo sciabottìo delle barche ormeggiate saldamente alle bitte lungo il canale.
Girare il piccolo e facilmente raggiungibile centro medievale diventa un vero piacere. Le viuzze acciottolate, i caldi cortili color pastello, i vicoli animati da decine e decine di negozi, ristoranti, localini romantici e gli edifici storici, sono una buona terapia rilassante per il cuore e per la mente. Ogni giorno alle 12 la Guardia Reale attraversa la città a passo di marcia dal castello di Rosenborg al Palazzo di Amalienborg, pronta a prendere posto davanti al portone della Regina. Puoi imbatterti nei soldati lungo Bredgade, vicino a Kongens Nytorv.
Una bella e particolare esperienza è quella di poter osservare il cambio della Guardia presso il Palazzo Reale dove le sentinelle della Regina, con il loro inconfondibile cappellone di pelo d’orso, si danno le consegne per il nuovo turno. Per gli amanti dello shopping proprio nel centro città si trova una delle vie pedonali, più lunghe d’Europa, Strøgeten.
Nei musei, nelle gallerie e nei negozi, nei parchi e nei caffè, ovunque in Danimerca, si dedica molta attenzione ai bambini. Nei grandi magazzini, in molti ristoranti e nelle toilettes pubbliche ci sono sempre aree attrezzate con fasciatoi e a Magasin du Nord (una catena di grandi magazzini nel cuore della città dove si può trovare veramente di tutto) è allestita perfino una sala per l’allattamento.
Ogni anno, nel periodo estivo (quest’anno dal 4 al 20 settembre), a Copenaghen si svolge il Golden Days, un grande festival storico-culturale. Il tema del 2015 verterà sul patrimonio culturale danese. Decine e decine di istituzioni private e pubbliche lavorano insieme per la realizzazione del festival che propone concerti, mostre, passeggiate fuori città, rappresentazioni teatrali, dibattiti e tante interessanti attività all’aperto. Grande importanza nella vita dei cittadini di Copenaghen ha l’utilizzo delle biciclette.
Quattro residenti su cinque posseggono una bicicletta e il rapporto automobili circolanti/mezzi a due ruote è di uno a sei. E’ veramente inusuale per noi italiani osservare l’enorme numero di persone, molte delle quali in giacca e cravatta, in tailleur e tacchi, future mamme col pancione, studenti carichi di libri, papà con figli seduti tranquillamente nel rimorchio, che con i loro mezzi a due ruote, circolano veloci sui 350 chilometri di piste ciclabili.
Può sembrare strano che in questo paese (come succede tuttavia anche in molti altri dell’Europa del Nord) le biciclette abbiano la precedenza perfino sui pedoni, ma è anche vero che nessun danese si sognerebbe mai di tagliare con il proprio mezzo la striscia continua o attraversare i passaggi zebrati senza scendere di sella o posteggiare le biciclette fuori dagli appositi spazi o, peggio ancora, andare contromano e sui marciapiedi. Tutto quello che molti ciclisti, contravvenendo al codice della strada, fannao abitualmente sulle due ruote, per i danesi è inconcepibile.
Il giorno prima di riprendere l’aereo per l’Italia, mi è capitato di osservare un contatore elettronico che segnalava il numero di biciclette passate in quel punto della città. Erano da poco passate le tre pomeridiane e il numero giornaliero del transito riportava la cifra 5078, ma non è tutto perché quello strumento elettronico indicava anche il numero di biciclette passate dall’inizio dell’anno (eravamo a metà luglio): 1.620.069. Un comportamento veramente encomiabile, quello che i danesi mettono in pratica per effettuare i loro spostamenti cittadini: rispetta la natura, combatte l’inquinamento e giova alla salute!